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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Ex albergo all'asta per centro d'accoglienza/VIDEO

TORREBELVICINO, L'EX HOTEL FONTE MARGHERITA POSSIBILE CENTRO D'ACCOGLIENZA PER "PROFUGHI"

La settimana scorsa pare sia andato all'asta (vedi link riportato qui sotto) l'ex albergo e ristorante da anni abbandonato sito in Via Fonte Margherita a Torrebelvicino. 
Ci risulta che l'acquirente sia intenzionato a velocizzare i lavori per adibire l'ex struttura alberghiera -attualmente al grezzo- a centro di accoglienza per qualche decina di sedicenti profughi (22 camere da letto). Naturalmente stiamo verificando se le informazioni ricevute sono corrette, pur tuttavia -secondo il nostro stile- abbiamo segnalato pubblicamente attraverso la nostra pagina Facebook il caso così come ci è stato sottoposto al fine di attivare un'azione preventiva di contrasto. Se dovessero emergere riscontri che confermeranno le indiscrezioni ricevute, siamo tutti chiamati alla mobilitazione. 
Già centinaia di sedicenti profughi sono sparpagliati in val Leogra, mentre l'ex ospedale De Lellis torna ad essere oggetto di attenzione della Prefettura come centro di identificazione e smistamento dei migranti. 
L'alto vicentino non può divenire un campo profughi per l'assenza di volontà politica del Governo Renzi di affrontare con i respingimenti i flussi di immigrati e per soddisfare alcuni soggetti privati cui interessa il proprio portafoglio fregandosene bellamente dei potenziali effetti pericolosi per il territorio e i suoi abitanti. 
La gran parte di questi richiedenti asilo presumibilmente non otterrà niente (forse la protezione umanitaria perché la danno quasi ad occhi chiusi), ragion per cui una volta rigettata la domanda di asilo e buttati fuori dal programma di accoglienza si ritroveranno per strada con il solo invito scritto su un pezzo di carta di lasciare l'Italia in 15 giorni. Vi pare possibile che un Governo che sostiene l'obbligatorietà dell'accoglienza non abbia previsto congiuntamente anche un piano di rimpatrio?. Pensate veramente che questi ragazzi una volta fuori dai centri d'accoglienza se ne torneranno pacificamente da dove sono venuti?. 
Lo Stato italiano è responsabile perché alimenta pie illusioni a dei ragazzi che quando si ritroveranno per strada saranno costretti a vivere di espedienti, come del resto stanno già facendo alcuni di di loro. Quello che doveva essere un sogno diverrà presto un incubo per loro e per noi tutti.

Il Comitato di cittadini PrimaNoi
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