Lo ius sanguinis non discrimina
ALEX CIONI (PDL): LA CITTADINANZA ITALIANA
AGLI STRANIERI SIA IL COMPIMENTO DI UN ARTICOLATO PERCORSO DI INTEGRAZIONE
“Ciclicamente torna in voga il dibattito
relativo alla cittadinanza ai figli
degli stranieri nati in Italia e
come sempre il tema non viene affrontato sulla base delle reali esigenze dei
cittadini stranieri ma secondo inclinazioni ideologiche che poco hanno a che vedere
con gli autentici bisogni degli stessi immigrati. In effetti siamo al cospetto di un falso problema, perché gli
immigrati che lavorano nel nostro Paese godono delle medesime tutele sociali e dei medesimi diritti civili di
un cittadino italiano” – spiega Alex Cioni membro del coordinamento provinciale
del Pdl vicentino.
Per l’esponente del Pdl il nodo centrale
di tutta la questione è anche un altro: “Il diritto di cittadinanza è una questione congiunta all’identità
intrinseca nei costumi e nelle tradizioni di un popolo. Chi non comprende
questa riflessione elementare, di fatto, sostiene che la cittadinanza di un Paese
straniero ha meno valore di quella italiana”.
A sinistra sostengono che laconcessione della cittadinanza attraverso il principio dello “ius soli” sia una
questione di civiltà ma anche su
questo punto Cioni la pensa in modo opposto: “Parlano secondo un principio
confuso e generico di uguaglianza ma temo che le motivazioni reali della
sinistra siano molto più ciniche e speculari di quanto facciano credere”.
Insomma, secondo Alex Cioni “non c’è nessuna
discriminazione nel pretendere che
l’ottenimento della cittadinanza sia il compimento di un articolato percorso
di integrazione e di adesione ai valori
della Repubblica italiana e non un automatismo connesso alla nascita”.
L'addetto stampa
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