Rigor Montis

OCCORRE CAMBIARE POLITICA, MENO BUROCRAZIA PER LE IMPRESE E MENO TASSE PER I CITTADINI

Così il signor Giampaolino dice che le manovre introdotte dal rigor montis hanno creato un “ corto circuito fra rigore e crescita” per il quale l'incremento della pressione fiscale, arrivata oltre il 45%, nel 2013 provocherà un minor gettito fiscale di 21 miliardi di euro sul previsto. Non solo. Dice anche che questa situazione potrebbe causare una perdita del 2,4% del PIL. Egli è molto esplicito: "Si realizzano risultati importanti nel controllo della finanza pubblica, ma i mercati li riconoscono solo in parte; si continuano a inasprire le manovre correttive, ma l' economia reale non riesce più a sopportarne il peso".

Dal 2008 il PIL italiano ha perso 270 miliardi di euro. La spesa delle famiglie nel 2012 si è contratta del 4% “ un dato– dice – che è destinato a peggiorare nella seconda metà dell' anno e nei primi mesi del 2013” Due terzi della riduzione del PIL sono dovuti al rigor montis, ovvero alla dimensione e composizione delle manovre economiche.

Ma chi è il signor Giampaolino? Un berlusconiano in ritardo? Un liberista militante? Neanche per idea.
Luigi Giampaolino è nientepopodimenochè il presidente della Corte dei Conti, la magistratura contabile che ha costantemente il metro di quanto succede nell' economia italiana. Se le prospettive sono di questo tipo, è probabile che il pareggio di bilancio promesso dal Caro Leader sobrio e grigio si riveli un sogno.

E che la crisi ed il mancato gettito siano causati dalla tassazione selvaggia lo si ha dai dati dell' Iva, che ha visto ridurre il gettito. Essendo l'IVA una tassa sui consumi, vuol dire che i consumi delle famiglie si sono ridotti per la (op)pressione teutonica del Caro Leader.
Per la Corte, l'eccesso di rigore sui conti pubblici, accompagnato dall'aumento della pressione fiscale “è una terapia molto costosa e in parte inefficace”. 
Se il Caro Leadernon fosse un adoratore di John Maynard Keynes, forse avrebbe potuto considerare quello che altri economisti meno sinistri, ma più realisti, hanno ipotizzato. Uno per tutti, Laffer, di cui abbiamo illustrato la curva tempo fa. Che peraltro sta ad indicare ciò che tutti sanno: che a tirare troppo la corda si rompe.
E credete che il Caro Leader sobrio e grigio & compagnia abbia cambiato strada? Manco per idea. Hanno trovato il rimedio che Orwell in “1984” diceva usato dal Grande Fratello per abbindolare il popolo: additare un “nemico” come fonte di tutti i mali e capro espiatorio nelle campagne belliche costantemente combattute. Per loro il nemico attuale è l'evasione fiscale, che forse è notevole, forse è diffusa, talora è “per legittima difesa” come diceva Einaudi, ma da sola non basta a causare l' insuccesso delle loro politiche e del peggiorare della crisi.
Occorre cambiare politica; diminuire drasticamente il carico fiscale e i mille impedimenti alle imprese, in particolare piccole e lasciare respirare l'economia. E' dubbio che i catto-com oggi al potere si avviino su tale strada. Prepariamoci ad una serie – ben più di sette – anni di vacche magre. 
A meno che il Caro Leader sobrio e grigio non venga sollecitamente rimandato ai suoi amati studi nella bella villa varesina.

Calibano

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