SCHIO, CENTRO SOCIALE. ALEX CIONI: "L​UNGA VITA AD ARCADIA SE TROVANO UNA SPAZIO PRIVATO. LA​ MARCHETTA POLITICA​ ALLA SINISTRA RADICALE​ PAGATA ​​​UTILIZZANDO UN BENE PUBBLICO ​DA ​LUIGI ​DALLA VIA E D​AL PD​,​ E' DURATA ANCHE TROPPO A LUNGO​ "​/VIDEO



Se la ​dec​​isione ​del Comune ​di ​non rinnovare la convenzione agli attivisti del centro sociale Arcadia per l'assegnazione dello stabile in via Lago di Tovel,​​​​ ha​​ spinto​ alcune​ forze politiche della sinistra ​scledense e vicentina​​ a ​manifestare​ il proprio risentimento​ verso l'Amministrazione comunale​, il capogruppo in Consiglio di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio​ ​​​ha spiegato invece di ​​condividere ​la decisione ​"arrivata ​certamente ​tardi ma​, come si ​usa dire​,​ meglio tardi che mai”.
Letame davanti la sede delle Lega a Schio
Alex ​Cioni​,​ oltre ad essere consigliere comunale eletto in una civica​ di Centro Destra​,
nel 2014 fu tra i ​fondatori in provincia di Vicenza di Fratelli d’Italia, partito al quale ​è tutt’ora iscritto. ​ Con ogni evidenza​ il​​ posizion​amento​ ​identitario​ di Cioni è talmente​ ​​​forte​ che negli anni​ lo ha portato inevitabilmente ad una naturale e fisiologica contrapposizione con gli attivisti del centro sociale​ che si trovano su posizioni politiche spesso radicalmente opposte​​. ​Tanto è vero che, ​a​ppena eletto​,​ il capogruppo di PrimaSchio non ha mai nascosto ​l’intenzione di portare​​ ​il ​Consiglio comunale​​
una mozione con la quale avrebbe chiesto all’Amministrazione​ la risoluzione anticipata del contratto di locazione​​​: “​Da mesi ho pronta una mozione con la quale avrei chiesto all’Amministrazione​ la risoluzione anticipata del contratto di locazione​​ per riconsegnare il bene pubblico alla città​", ricordando – ​sottolinea​ Cioni – che Arcadia ​"​non fu altro che una marchetta politica pagata da Luigi Dalla Via e dal Pd alla sinistra radicale”.​
Per il consigliere di Centro Destra non ​è​ difficile dimostrare la natura “squisitamente politica del centro sociale e le sistematiche violazioni del contratto d’affitto che avrebbero dovuto imporre a​l locatore la chiusura del rapporto ​subito dopo che i nuovi inquilini di Palazzo Garbin scoprirono che i gestori del capannone non pagavano l'affitto da oltre un anno, accumulando un debito con l'ente pubblico di 7.420 euro​​”.  
Cioni comunque non si augura che il centro sociale sparisca dalla scen​a​: “​Non ​penso avranno​ difficoltà a trovare un altro capannone sfitto in zona industriale. ​In 13 anni di concerti ed eventi​ gli attivisti di Arcadia s​aranno​ stati sufficientemente diligenti​ da​ ​risparmia​re qualche soldo​,​​​ così da avere modo ​di ​cercare ​ne​​​l​ mercato​ immobiliare​ privato​ una soluzione alternativa​​​​, c​ome sono costrette a fare tutte le organizzazioni politiche o parapolitiche come loro​​”. 

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