S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris . A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...
SCHIO, MOZIONE DEL PD PER RICORDARE LE VITTIME SCLEDENSI A MAUTHAUSEN MA.../VIDEO
IL CONSIGLIEREALEX CIONI PROPONE UN EMENDAMENTO CHE INCLUDE LE 54 VITTIME DELL'ECCIDIO DI SCHIO
Nel prossimo Consiglio comunale, tra gli argomenti all’ordine del giorno in discussione lunedì sera, è in programma la mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico che, in vista della ricorrenza della Giornata della Memoria del 27 gennaio, propone l’installazione in città delle “Pietre d’Inciampo” sul modello di quanto già fatto in altre città europee ed italiane per ricordare i cittadini deportati nei campi di concentramento nazisti. Con questa mozione viene chiesto all’Amministrazione comunale che la Città di Schio si impegni a ricordare i 14 concittadini che trovarono la morte nel campo di Mauthausen. Il capogruppo di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio Alex Cioni, ha colto l’occasione per proporre un emendamento finalizzato a condividere il medesimo gesto di ricordo proposto dal Pd, anche per coloro che trovarono la morte all’interno delle carceri di Via Baratto.
“Nella notte tra il 6 e 7 luglio del 1945, la nostra Città fu teatro di un crimine compiuto a guerra finita da un manipolo di partigiani comunisti della brigata garibaldina - si legge nel testo dell’emendamento -, i quali entrarono nelle carceri cittadine di Via Baratto uccidendo a colpi di mitra 54 persone, tra cui 14 donne, attuando così una barbara azione di giustizia sommaria che non trovò, nemmeno all’epoca, alcuna giustificazione da parte delle Autorità politiche e militari italiane e d’occupazione angloamericane”. Per il consigliere di PrimaSchio “ogni meritoria iniziativa finalizzata a ricordare i tragici avvenimenti del secondo conflitto mondiale e della guerra civile, si deve ispirare ad uno spirito di riconciliazione nazionale, evitando volgari e superficiali strumentalizzazioni politiche, nel rispetto delle reciproche memorie storiche e personali, rifiutando categoricamente la divisione delle vittime in morti di serie A e morti di serie B”. Secondo il consigliere comunale di minoranza,“non v’è alcuna ragione razionale per cassare l’emendamento, in quanto rappresenta una ghiotta opportunità per dimostrare alla Città che vogliamo ardenemente andare oltre al clima da guerra civile che qualcuno si ostina periodicamente a ravvivare. Vanno casomai censurate - conclude Alex Cioni -, le strumentalizzazioni politiche su vicende storiche che vanno lasciate agli storici e agli accademici e che dopo settant’anni non dovrebbero avere più cittadinanza nel dibattito politico, se non in coloro che hanno bisogno dell’odio per rimembrare all'universo mondo la loro esistenza”.