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Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

Crisi di Governo. Siamo davvero nella terza Repubblica?/VIDEO


PER LUIGI DI MAIO SIAMO ENTRATI NELLA TERZA REPUBBLICA, QUANDO INVECE SIAMO PIOMBATI NEI RITUALI CLASSICI DELLA PRIMA          di Alex CIONI 

Iniziato il vecchio rito delle consultazioni dal Presidente della Repubblica, a distanza di oltre un mese dal voto, ci troviamo senza un Governo nel pieno delle sue funzioni ma sopratutto senza uno straccio di idea su come uscire dallo stallo nel quale si trova l'Italia. 
Altro che terza Repubblica come dice Gigi Di Maio. Siamo aggrovigliati nelle dinamiche della prima senza avere i partiti e gli uomini che c'erano all'epoca del pentapartito e dell'arco costituzionale.
A distanza di 25 anni, il sistema istituzionale è tale e quale di quando c'erano Craxi, Spadolini e Andreotti nonostante tutti ma proprio tutti, volessero cambiarlo per riformarlo verso un assetto più (semi)presidenzialista. 
Gli italiani poi c'hanno messo il loro bocciando le riforme volute prima dal centro destra e poi dal Pd renziano. Per di più se le forze politiche troveranno una convergenza, il governo sarà formato tra fazioni che fino a ieri si prendevano a coltellate. 
Se questa è la terza Repubblica, ridateci per carità di dio Andreotti, Craxi e Spadolini, almeno loro erano preparati a scenari di questo tipo essendoci convissuti per quarant'anni.
Oggi invece ci troviamo in un cul de sac con i leader dei partiti imprigionati alle logiche della partitocrazia e del parlamentarismo, incapaci perciò di entrare nelle questioni vive che interessano la vita degli italiani sulle quali costruire un Governo che provi a dare quelle risposte che gli italiani si aspettano (almeno) su alcuni fronti come l'economia, il lavoro, la sicurezza e l'immigrazione. 
Piaccia o meno (a me non piace) i governi si formano ancora in parlamento, per cui sono i parlamentari ad avere la responsabilità e l'onere di trovare quei minimi punti denominatori su cui costruire un Esecutivo. Le chiacchiere stanno a zero.

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