Eccidio di Schio 70° anniversario - APPELLO A TUTTI NOI


RECUPERARE NEL METODO LO STILE ABBANDONANDO ALMENO IN QUESTE RICORRENZE LO SPIRITO DI FAZIONE

Quest'anno ricorre il settantesimo anniversario dell'eccidio di Schio. Da oltre vent'anni la Comunità militante scledense è impegnata nel ricordare le 54 vittime di quell'infame strage compiuta da un manipolo di belve comuniste.
Lo abbiamo fatto evitando di far prevalere antistorici sentimenti di rivalsa e tenendo un profilo di unitarietà verso un mondo già di suo diviso e contrapposto in troppe ed inutili polemiche politiche.
Con questo scritto non vogliamo entrare nelle dinamiche che c'hanno visto in questi ultimi anni divisi anche nel momento del ricordo ma intendiamo ribadire un principio di metodo e di stile che purtroppo è venuto meno.
Fermo restando che nessuno ha l'esclusiva delle iniziative che ricordano i Caduti, reputiamo necessario sottolineare che esistendo una Comunità militante operativa nel territorio sarebbe stata cosa giusta e utile che qualsiasi mobilitazione fosse vagliata e coordinata dalla nostra Comunità.
Non discutiamo la buona fede di alcuni dei promotori che da 7 anni a questa parte arrivano a Schio ogni prima o seconda domenica di luglio radunandosi davanti al portone delle ex carceri mandamentali, ma ne discutiamo, come anticipato all'inizio di queste righe, il metodo e lo stile, visto che tale iniziativa non rappresenta più quello spirito di unità che la contraddistingueva nei primi anni.
Facciamo quindi un appello anche se siamo coscienti del fatto che difficilmente troveremo un riscontro positivo.
Per il 70° di questo anniversario che ricorda un fatto tragico di sangue,proviamo a recuperare quello stile che in altre occasioni siamo riusciti a dimostrare di avere in nostro possesso. Se non lo volete fare per rispetto della nostra Comunità, fatelo per le vittime e per quello che hanno rappresentato e che ancora rappresentano per tutti noi;fatelo per non far prevalere -almeno in questa occasione- il disdicevole spirito di fazione che con lo spirito fascista (di cui vi ritenete gli eredi morali e politici), non ha nulla a che fare.
Fatelo per i Combattenti e Reduci che ci hanno preceduto passandoci il testimone ideale della loro fede che mai avrebbero accettato e assecondato che la doverosa opera di memoria e di testimonianza venisse in qualche modo strumentalizzata o ridotta ad un mero esercizio nostalgico.
Recuperare il metodo e lo stile non sarebbe solo una questione di forma ma chiaramente di sostanza.
Se tutti noi comprendiamo questo elementare principio potremmo dire di aver compiuto un percorso interiore di elevazione morale e spirituale importante.
Avanti!

Comunità militante di Schio “Franco Aschieri”

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