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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Schio: polemica sul Giorno della Memoria, presentata una mozione di biasimo verso l’Assessore alla Cultura Gianesini


Il prossimo 27 gennaio, il Consiglio comunale di Schio discuterà una mozione di censura contro l’Assessore alla Cultura e la Giunta Comunale. La mozione (clicca qui),
 promossa dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, esprime una ferma condanna per il coinvolgimento del sedicente storico Ugo De Grandis nel programma delle celebrazioni ufficiali patrocinate dal Comune.

Al centro della polemica vi è la scelta di patrocinare un'iniziativa promossa da De Grandis, inclusa nel programma comunale per il Giorno della Memoria. Figura già nota per le sue posizioni controverse e fortemente schierate sulla Resistenza, De Grandis negli ultimi anni ha promosso in città almeno due convegni dai toni quanto meno discutibili sulle vicende delle foibe. Tali eventi, descritti nel gergo giornalistico e politico come negazionisti o giustificazionisti, avevano l'obiettivo di ridimensionare i fatti storici legati al confine orientale, comprese le foibe e l'esodo degli istriano-giuliano-dalmati.
La mozione richiama anche alcuni post pubblicati sui social da De Grandis, in cui ha utilizzato espressioni offensive come “massa puchi” (troppo pochi) in riferimento alle vittime dell'eccidio di Schio. In questi post, De Grandis ha inoltre lasciato intendere che gli esponenti di destra odierna dovrebbero subire una sorta di simile a quella delle 54 vittime uccise nelle carceri di via Baratto.
Si sottolinea, inoltre, la condanna subita da De Grandis per diffamazione nei confronti della storica Sonia Residori. Il Tribunale di Vicenza lo ha condannato al risarcimento e al ritiro dal commercio di un volume giudicato diffamatorio.
“La scelta di includere De Grandis in un evento istituzionale come il Giorno della Memoria è inaccettabile” – ha spiegato il consigliere Gianmario Munari. “Questo momento di riflessione non deve essere svilito da figure controverse che alimentano divisioni e polemiche. Inoltre, De Grandis non è nemmeno uno storico accreditato, come sottolineato dal giudice che lo ha condannato”.
All'interno della mozione si evidenzia anche che “il sedicente storico ha il diritto di esprimere e scrivere le proprie opinioni, assumendosi pienamente la responsabilità sia morale che legale delle sue affermazioni. Tuttavia, quando certe opinioni vengono espresse con toni fortemente divisivi e offensivi, soprattutto su tematiche di rilevanza storica e civile, l'organo politico di un ente pubblico ha il dovere di interrogarsi sull'opportunità di coinvolgere chi ne fa uso in iniziative istituzionali patrocinate dal Comune”.
Il capogruppo Alex Cioni ha richiamato l'amministrazione alla necessità di rispettare il Manifesto della Comunicazione non Ostile, approvato durante lo scorso mandato dal Consiglio Comunale. Il manifesto impegna il Comune a promuovere confronti e comportamenti basati sul rispetto.
“È fondamentale che l'amministrazione comunale dia il buon esempio, traducendo i principi del Manifesto in azioni concrete e coerenti” – ha sottolineato Cioni. “Patrocinare iniziative che coinvolgono degli odiatori di professione come De Grandis è in netto contrasto con i valori di rispetto e dialogo che il Comune si è impegnato a promuovere”.
I due consiglieri di Fratelli d'Italia chiedono con la mozione che “l'amministrazione si scusi con la cittadinanza e che in futuro adotti criteri più rigorosi per la selezione dei partecipanti alle iniziative istituzionali, riaffermando la necessità di un approccio istituzionale serio, rispettoso e responsabile nella gestione di questa come di altre celebrazioni, in modo da garantire che questi momenti siano realmente occasione di riflessione e possibilmente di unità per l’intera comunità".

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