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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Giovani talenti

GIOVANI. ELENA DONAZZAN E GIORGIA MELONI ALLA ‘REVOLUTION SCHOOL MUSIC’ DI MOLVENA CON FRANCESCA MICHIELIN, FRESCA VINCITRICE DI X-FACTOR; “GIOVANI E TALENTO, UN BINOMIO DA VALORIZZARE”


L’azienda ‘Revolution Music School’ di Molvena (Vicenza), dove ha studiato per un breve periodo la neo vincitrice di X-Factor, la sedicenne bassanese Francesca Michielin, è stata ieri mattina teatro di un particolare evento: la visita di due esponenti istituzionali, Elena Donazzan assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro della Regione Veneto e Giorgia Meloni ex-ministro della gioventù che ha, tra l’altro, presentato il suo libro “Noi crediamo. Viaggio nella meglio gioventù d’Italia”, della Sperling & Kupfer.  La ‘Revolution Music School”, nata nel marzo 2011, diretta da Davide Nicolli e Monia Gagliano, è già diventata un importante studio di registrazione e di produzione artistica e musicale all’avanguardia che fa scuola a molti giovani e giovanissimi artisti: per l’occasione si sono esibite Sara Bertirossi (18 anni) e Carlotta Gandolfi (12 anni) accompagnate dalla band “Lord of rock” composta di ragazzi tra i 10 e i 15 anni.
“Siamo in una parte del territorio veneto – ha ricordato Donazzan, introducendo Meloni - fertile di talenti legati alla modernità, con aziende famose da Diesel a Dainese a Bonotto (recentemente protagonista a Pitti Uomo). Oggi si aggiunge questa nuova gemma nata dalla volontà di due giovani musicisti essi stessi di talento che hanno deciso di diventare imprenditori della musica. Se fossimo in grado di mettere in vetrina tutti i nostri talenti, dei giovani veneti e italiani – ha aggiunto – ci renderemmo conto che il pil non può misurare tutto e lo spread ancora meno. Siamo in una parte del Veneto che ha fatto l’Italia con il sacrificio di tanti ragazzi pieni di talento e di generosità che qui sul Grappa, all’epoca della Grande Guerra, sul Pasubio, sull’Ortigara, sul Piave ha fatto l’Italia, parlando l’italiano e costruendo una Patria. Il nostro rinascimento parte da qui: dal fatto che a ciascun talento si possano dare le migliori opportunità: poi spetterà alla persona affermarsi, alla sua forza interiore, al non sentirsi soli che purtroppo è sentimento diffuso ma che si può superare con l’attenzione all’altro e consapevoli che si è popolo. Valorizzare il talento e il protagonismo dei giovani è sempre stata la caratteristica di Giorgia Meloni e del Ministero da lei guidato, il Ministero per la Gioventù. Per quanto mi riguarda creerò una “Banca dati pubblica dei talenti veneti" : idee, esperienze, progetti, imprese, storie di cui essere fieri, buoni esempi da mettere in vetrina, da cui attingere. Vorrei che il libro dell'on Meloni diventasse l'inizio di una collana di altri libri con le storie straordinarie dei giovani talenti che il genius loci italico esprime in ogni parte d'Italia. E in questo il Veneto ha tanto da raccontare". 
Meloni ha detto tra l’altro: “i giovani italiani, come già 150° anni fa, possono fare la differenza se l’Italia crede in loro. Nella nostra Nazione dobbiamo passare da una società bloccata da rendite di posizione e privilegi consolidati a una dove ciascuno sia al centro e il sistema sociale riesca a fargli scoprire e valorizzare il talento di cui è portatore. Si parla dei giovani per stereotipi. Ha tenuto banco per anni la storia dei ‘bamboccioni’ o quelle sul ‘bullismo’. Invece la realtà dei giovani che ho incontrato come ministro, e che racconto anche nel libro, è quella di una generazione che non cerca scorciatoie ma la possibilità e il diritto di essere valutati per le proprie capacità. Nessuno racconta mai questa faccia della medaglia e il libro lo fa”.

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