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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Antifa...blablabla

ANNIVERSARIO ACCA LARENZIA, ANPI: VIETARE IL RICORDO DEI MORTI DI DESTRA
Ah, che bella questa esplosione di diritti sotto l’ala protettrice del governo tecnico. Come ci sentiamo tutti rinati a nuova vita, trasfigurati dall’alone di santità emanato dal caritatevole ministro Riccardi, dall’esorbitante sobrietà del premier Monti. Come è rasserenante scoprire che nel 2012 che doveva farci trovare tutti più bravi e più belli diventi un criminale se commemori tre ragazzini uccisi come cani in una fredda sera del 1978. L’Anpi Lazio, ancora piena di buoni sentimenti natalizi, ha infatti diramato una sobria nota in cui ha spiegato: «La manifestazione organizzata il 7 gennaio a Roma dai gruppi neofascisti romani e nazionali, in occasione dell’anniversario degli omicidi di Acca Larenzia (1978), mette a forte rischio la sicurezza della capitale, rischiando di alimentare l’odio politico e di trasformarsi in un evento mediatico di apologia del fascismo e dell’antisemitismo». Proprio per questo, la sempre illuminata Anpi chiede «al Prefetto di Roma di vietare la manifestazione». Perché sia mai che qualche questione possa chiudersi senza divieti, senza prepotenze, senza atti di forza. Si potesse per una volta parlarne, ragionarne, anziché fare i questurini delle manifestazioni, delle idee, persino delle commemorazioni funebri. E poi, per non farsi mancare nulla, l’Anpi romana ha invitato «fermamente il sindaco Gianni Alemanno a ritirare la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante. È raccapricciante a 73 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziali fasciste che venga avanzata tale proposta. Almirante fu il segretario di redazione della rivista La difesa della razza (quindicinale che tra il 1938 e il 1943 fu l’espressione più diretta del razzismo del regime fascista)». Che vergogna, un leader politico così importante ridotto al rango di uno scrittorucolo razzista. Neanche fosse stato un Bocca qualsiasi.

Adriano Scianca
www.secoloditalia.it

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