Passa ai contenuti principali

Articolo più recente

Fratelli d’Italia: occasione persa sul futuro dell’area ex Lanerossi per le ripicche puerili della maggioranza

  N el corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mozione del centro sinistra dedicata al futuro dell’area ex Lanerossi tra via Carducci e via XX Settembre, un comparto strategico nel cuore del centro storico di Schio, da anni in stato di abandono e degrado. "Abbiamo ritenuto che la mozione fosse corretta nel suo impianto iniziale – ha spiegato Alex Cioni, capogruppo a Palazzo Garbin – perché mirava a definire, al di là di quanto prevede il TUEL in termini di competenze della Giunta su questa materia, le regole di ingaggio iniziali, cioè le condizioni politiche e operative da cui partire per affrontare un progetto di rigenerazione urbana di portata storica, non solo per la città di Schio ma per tutto l’Alto Vicentino". Fratelli d’Italia ha presentato e fatto approvare dai proponenti della mozione un emendamento che chiedeva di prevedere un confronto costante con le associazioni di categoria, i commercianti e le imprese...

Schio, 80 anni dopo: tre proposte per onorare le vittime dell’eccidio partigiano. "E' tempo di restituire la memoria di quel crimine alla città"

In vista dell’80° anniversario dell’eccidio delle carceri mandamentali di Schio, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – rappresentato da Alex Cioni e Gianmario Munari – ha protocollato in questi giorni una proposta rivolta al Sindaco, per promuovere un’iniziativa istituzionale all’altezza del valore storico e morale di questa ricorrenza. (clicca qui)

Tre i punti principali della proposta. Anzitutto, la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale per lunedì 7 luglio 2025, interamente dedicata alla memoria delle vittime dell’eccidio. In quell’occasione, Cioni e Munari propongono di conferire la cittadinanza onoraria alla dottoressa Anna Vescovi, da anni figura di riferimento per il suo impegno autentico nella costruzione di una memoria pacificata e condivisa.

Nel medesimo contesto, viene suggerito di invitare come relatore Paolo Mieli, giornalista e storico di riconosciuta autorevolezza, per offrire alla cittadinanza una riflessione lucida, documentata e priva di steccati ideologici. Un’occasione per ridare centralità alla lettura storica dei fatti e dare significato a un percorso di maturazione civile che si completerà con un momento commemorativo ufficiale alle ex carceri mandamentali, con la deposizione di una corona da parte dell’Amministrazione. Un gesto sobrio, rispettoso e autenticamente inclusivo.

“Non diciamo che il Patto va messo nel cassetto, sosteniamo che dopo vent'anni è necessario andare oltre a quel Patto – dichiara Cioni in qualità di capogruppo di Fratelli d’Italia – aprendo ad un nuovo percorso che veda la città di Schio, e quindi il Comune, esercitare non solo il ruolo di mediatore, ma di principale interprete di questa vicenda. È tempo che la memoria delle vittime dell’eccidio venga restituita pienamente alla comunità. Non è questione che riguarda solo le famiglie coinvolte, né solo Schio: è una pagina nazionale. Abbiamo scelto un approccio propositivo, sobrio ma fermo. Ora ci attendiamo che l’Amministrazione risponda con coerenza e maturità”.

Mi permetto di ricordare – aggiunge Munari – che la necessità di andare oltre il Patto di Concordia Civica, è anche una conseguenza degli atteggiamenti dell’ANPI perché a metterlo nel cassetto per primi sono stati proprio loro che lo invocano come barriera difensiva. L’ANPI ha alimentato la contrapposizione con manifestazioni e piazzate, fino a organizzare convegni assieme a noti odiatori di professione come il sedicente storico della Resistenza Ugo De Grandis. Se si vuole davvero una memoria pacificata, si abbia il coraggio di uscire dagli automatismi ideologici e di costruire un nuovo linguaggio della memoria, che sia plurale, civile e rispettoso”.

Per i due esponenti di Fratelli d’Italia “l’80° anniversario dell’eccidio rappresenta un passaggio cruciale, un’opportunità da cogliere per compiere finalmente un passo avanti reale, nel segno della responsabilità istituzionale, dell’equilibrio e della piena storicizzazione dei fatti. La memoria ha bisogno di essere libera, aperta, inclusiva. E non può più restare prigioniera di schemi ideologici superati, che continuano a impedire una vera riconciliazione”.

Articoli più letto dell'ultimo mese