I dati relativi ai reati predatori nel comune di Schio evidenziano un incremento significativo nel 2024 rispetto agli anni precedenti, con un totale di 1.469 delitti e una media di circa 4 denunce giornaliere. Questo aumento potrebbe essere attribuibile, almeno in parte, a una maggiore consapevolezza delle vittime e alla loro propensione a denunciare i reati subiti come per altro richiesto dalle Autorità preposte.
Analisi dei dati
- Furti in abitazione: Si è passati da 112 casi denunciati nel 2023 a 183 nel 2024, un dato che desta preoccupazione (nel 2015 erano 45).
- Furti su auto in sosta: Sono aumentati da 63 a 98 nello stesso periodo.
- Furti con destrezza: Sono raddoppiati, passando da 18 a 37.
- Rapine: Sono state 13 l’anno scorso le rapine contro le 9 nel 2023 e 16 nel 2019.
- Reati informatici: Oltre ai reati predatori, negli ultimi anni si registra un aumento costante anche dei reati informatici, un fenomeno che merita attenzione e che non va sottovalutato.
Sebbene il tasso di criminalità a Schio (circa 38 reati ogni 1.000 abitanti) sia comparabile alla media nazionale rilevata dall'ISTAT (38 nel 2022 e 39 nel 2023), la percezione della sicurezza tra i residenti rimane un aspetto cruciale.
Dichiarazioni Politiche e Richieste di Intervento
"È fondamentale affrontare il tema della percezione della sicurezza, spesso sottovalutato da molti amministratori – sottolinea Alex Cioni, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin – perché, al di là delle sensazioni, i dati dimostrano che il problema è reale e va gestito con equilibrio, senza allarmismi ma nemmeno con superficialità".
"Pur essendo all'opposizione, negli ultimi anni abbiamo promosso strumenti come il Controllo di Vicinato per rafforzare la sicurezza partecipata, in particolare contro i furti in abitazione, ma è evidente che tali misure non sono sufficienti. La sicurezza partecipata, che promuove un rapporto di collaborazione e mutuo aiuto tra vicini, è comunque uno strumento importante da sviluppare e che si sta pian piano ramificando in tutti i quartieri con la costituzione di nuovi gruppi, l'ultimo al Caile a Poleo” - spiega il consigliere.
Allo stesso tempo - ricorda Cioni - è fondamentale sfruttare le potenzialità della tecnologia, incoraggiando l'installazione di sistemi di videosorveglianza e allarme a costi contenuti ma efficaci. È necessario un approccio sinergico, che coinvolga i cittadini e tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio, la vigilanza privata, come previsto dal protocollo Mille occhi sulla città, e una Polizia Locale più visibile ed efficiente”.
Valutazione del modello consortile
“A differenza di altre realtà, come Bassano, dove si sta valutando l’uscita dall’Unione dei Comuni per istituire una Polizia Locale comunale, a Schio questa ipotesi non è attualmente in discussione” – dichiara Alex Cioni, capogruppo di Fratelli d'Italia. “Tuttavia, riteniamo necessario aprire un confronto per capire se il modello consortile sia ancora la soluzione migliore per la nostra città”.
Fratelli d’Italia riconosce il valore della collaborazione tra Comuni, anche perché incentivata dalle normative vigenti. Tuttavia, è fondamentale considerare che Schio sostiene il 66% del bilancio del consorzio, che comprende 17 Comuni per un totale di circa 90.000 abitanti. Questo impone una riflessione su quanto l'investimento garantisca un servizio realmente efficace e proporzionato alle necessità del nostro territorio.
Con quasi 40.000 abitanti e problematiche urbane in crescita, Schio ha bisogno di un presidio di Polizia Locale efficiente, in grado di rispondere concretamente alle esigenze di sicurezza e decoro urbano.
L’iniziativa di Fratelli d’Italia intende contribuire in modo costruttivo al dibattito, con l’obiettivo di rendere la città più vivibile e sicura anche a livello di percezione.