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A Schio si spende meno di Bassano per la Polizia Locale. Sotto la lente: 1,8 milioni di spesa, servizi adeguati?

A seguito dell'esame dei dati consuntivi degli ultimi anni richiesti dal nostro gruppo consiliare, emerge un quadro che richiede una riflessione approfondita. Per questo, ​a​bbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco (clicca qui) , affinché l'amministrazione comunale si faccia parte attiva nel chiarire alcuni aspetti critici della gestione del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino​. "Il confronto con realtà simili è inevitabil​e " - dichiara Alex Cioni, Capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin. ​" Se il Comune di Bassano del Grappa spende circa 2.300.000 euro all'anno per la Polizia Locale, con un costo per abitante di circa 54 euro, Schio contribuisce con poco meno di 1.804 mila mila euro, pari a 46,91 euro per abitante. La domanda che ci poniamo è semplice: questi investimenti garantiscono un servizio efficiente e adeguato alle necessità della nostra comunità?" Nel dibattito in corso a Bassano del Grappa si sta valutando l...

LETTERA APERTA. VICENZA, Il vuoto per i giovani non si colma con l'illegalità: una riflessione sull'occupazione del Bocciodromo

                                                                                                                     
Sulle pagine de Il Giornale di Vicenza ho letto con interesse l'editoriale sulla vicenda del Bocciodromo di Vicenza, ma non posso fare a meno di evidenziare come, ancora una volta, si tenda a giustificare ambienti politici estremisti e le loro azioni illegali, con il solito argomento del "vuoto per i giovani”.
È compito anche della politica lavorare per individuare delle opportunità di aggregazione ai giovani, ma la politica non può accettare o tollerare gruppi che strumentalizzano i bisogni giovanili per inserirli in ambienti estremisti e sovversivi. I giovani meritano spazi sani, non luoghi dove l'illegalità diventa prassi e la militanza politica si trasforma in antagonismo sistematico verso le istituzioni.
Nell'editoriale si afferma che “dentro al Bocciodromo, piaccia o non piaccia, hanno trovato risposta una serie di esigenze giovanili ed eventi - tipo concerti - che allo stato attuale fanno fatica a trovare spazio in città”.
Si tratta di un problema reale e nessuno nega la necessità di luoghi di aggregazione.
Tuttavia, sostenere che l'unica soluzione sia trovare un'altra sede, senza alcuna riflessione su chi e come gestisce questi spazi, è un approccio a mio sommesso parere sbagliato.
La città deve offrire luoghi di aggregazione sani, non zone franche dove la legalità viene aggirata con l'occupazione abusiva. E lo dico conoscendo bene questa realtà essendo di Schio, una città che da quasi vent’anni convive forzatamente con questo genere di realtà.


A Schio esiste il centro sociale Arcadia, storicamente legato agli attivisti del Bocciodromo di Vicenza. La loro attività è iniziata nei primi anni duemila con una serie di occupazioni per poi trovare la complicità dell’amministrazione comunale di centro sinistra prima, e oggi della giunta civica guidata prima da Valter Orsi e ora da Cristina Marigo. Questo nonostante le forzature, le pressioni politiche, i toni usati nei confronti delle istituzioni e degli avversari politici siano gli stessi. Ecco perché sappiamo bene che il problema non è semplicemente la “mancanza di spazi”, ma una precisa strategia di occupazione e pressione per ottenere e gestire autonomamente luoghi al di fuori delle regole condivise e delle normali dinamiche istituzionali.
Trovo inoltre fuori luogo accusare di “toni eccessivi” chi difende la legalità e il rispetto delle istituzioni. A mio parere, è ancora più sbagliato il ricorso a narrazioni giustificazioniste che, di fatto, legittimano pratiche illecite. Un messaggio del genere è pericoloso, perché alimenta l'idea che chi forza la mano per ottenere spazi pubblici e riconoscimento politico, prima o poi ottiene soddisfazione. A mio parere serve responsabilità, non indulgenza.

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