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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

TRA POCHI MESI GLI ATTIVISTI DEL CENTRO SOCIALE ARCADIA DOVRANNO LIBERARE IL CAPANNONE COMUNALE IN ZONA INDUSTRIALE. MA QUAL E' STATO IL RAPPORTO CON L'AMMINISTRAZIONE DI VALTER ORSI SIN DAL 2014?

L'amministrazione comunale che governa la città ha finalmente deciso: lo spazio occupato dal 2007 con regolare contratto di affitto dagli estremisti di Arcadia per promuovere attività politiche e ludiche, ritornerà pienamente a disposizione del Comune. Questo vuol dire che nel mese di marzo del 2021 il capannone di proprietà comunale che si trova in zona industriale dovrà essere liberato dagli attuali affittuari.  
Una (buona) notizia arrivata nei mesi scorsi e che non deve essere stata accolta positivamente dai frequentatori del centro sociale.
Nel frattempo gli attivisti di Arcadia continuano nelle loro attività politiche e sociali, alcune persino condivisibili ma che potranno continuare a sostenere in altre sedi accedendo ai canali classici del mercato privato come fanno tutte le associazioni e i movimenti politici o parapolitici.

Quando e come nasce il centro sociale Arcadia

 
Dopo una serie di occupazioni tra Thiene e Schio nei primi anni duemila, arriva la proposta dalla giunta di centro sinistra agli attivisti di Libera Zone (si chiamavano così all'epoca) ai quali viene affidato un capannone comunale in zona industriale.
Dopo aver ottenuto il capannone per 12mila euro all'anno di affitto, l'estrema sinistra ha goduto contestualmente di contributi pubblici comunali a sostegno delle loro iniziative che di fatto sono divenute uno SCONTO sull'affitto (vedi manifesto qui sopra).
Ma se con Luigi Dalla Via il contratto di locazione prevedeva 12mila euro all'anno da corrispondere alle casse comunali, dal primo aprile del 2015 il contratto di affitto viene ridotto da Valter Orsi a poco più di 4mila euro per dodici mensilità
(vedi manifesto qui sopra).
Pare che non ci siano più contributi pubblici a loro favore, come invece capitava con il centro sinistra di Dalla Via, però è evidente che la riduzione dell'affitto a meno della metà ha rappresentato lo stesso un aiuto concreto elargito agli attivisti del centro sociale. 
Singolare che questo contributo sia arrivato proprio dalla medesima persona che da consigliere comunale di minoranza della Lega Nord si era espresso contro l'apertura del centro sociale. 
 

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