A seguito dell'esame dei dati consuntivi degli ultimi anni richiesti dal nostro gruppo consiliare, emerge un quadro che richiede una riflessione approfondita. Per questo, abbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco (clicca qui) , affinché l'amministrazione comunale si faccia parte attiva nel chiarire alcuni aspetti critici della gestione del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino. "Il confronto con realtà simili è inevitabile " - dichiara Alex Cioni, Capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin. " Se il Comune di Bassano del Grappa spende circa 2.300.000 euro all'anno per la Polizia Locale, con un costo per abitante di circa 54 euro, Schio contribuisce con poco meno di 1.804 mila mila euro, pari a 46,91 euro per abitante. La domanda che ci poniamo è semplice: questi investimenti garantiscono un servizio efficiente e adeguato alle necessità della nostra comunità?" Nel dibattito in corso a Bassano del Grappa si sta valutando l...
CITTADINANZA ONORARIA A LILIANA SEGRE, LETTERA APERTA AL GIORNALE ONLINE ECOVICENTINO. LA RISPOSTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE ALEX CIONI INVIATA ALLA REDAZIONE DEL GIORNALE ONLINE/VIDEO
Vi chiedo il privilegio di avere un po’ di spazio sul vostro giornale, dandomi così modi di replicare alla lettera aperta “Schio, Liliana Segre non sia usata per riparare i cocci di altre decisioni indegne”. Vengo
subito al nocciolo della questione evitando preamboli inutili. In
alcuni passaggi della lettera, i firmatari chiamano in causa il
sottoscritto utilizzando parole e toni che denotano, mi spiace rilevarlo
con brutale schiettezza, una buona dose di disonestà intellettuale.
Se
tra i sei consiglieri comunali del centro sinistra non v’è stato
nessuno che ha ritenuto opportuno presentare il conto al sindaco,
rilevando le contraddizioni di una proposta che correttamente è stata
definita come strumentale, i tre sottoscrittori avrebbero dovuto
prendersela con maggiore chiarezza con i sei consiglieri comunali.
E'
vero o non è vero che il sottoscritto è stato l'unico ad intervenire
ricordando alla maggioranza le parole da loro stessi brandite un anno
prima per giustificare la bocciatura delle Pietre d'inciampo?
Nel mio
intervento in aula, ho sottolineato che la cittadinanza onoraria dovrebbe
essere un passaggio tutt'altro che burocratico che va trattato in modo
serio e responsabile. Utilizzare la cittadinanza onoraria per sanare
questioni di piccolo cabotaggio politico, è un’operazione che svilisce
nella parte più importante il valore intrinseco del riconoscimento. Devo
forse rammentare che sono state le mie parole a provocare la reazione
scomposta e tutt’altro che consona al ruolo istituzionale che il signor
Orsi ricopre? E quale sarebbe stata la reazione dei “buoni” se le
medesime parole fossero state indirizzate nei confronti di un qualsiasi
altro consigliere della parte avversa al sottoscritto? Probabilmente si sarebbe
accesa una polemica politica alimentata, verosimilmente, anche da talune
testate giornalistiche locali che per l'occasione si sarebbero prestate
volentieri come ruolo di amplificatore dell'indignazione dei "buoni". Però,
siccome ad essere preso di mira è colui che comodamente viene
identificato come il cattivo del gruppo, non si è levata alcuna voce di
disapprovazione. Non gliene faccio una colpa; sono pure loro vittime più
o meno inconsapevoli di una manipolazione culturale che impedisce a
molti di osservare i fatti con lucidità. Comunque sia, non posso
esimermi dal rilevare che tra miserabili ci si intende, visto che da
quella parte del campo qualcuno ha persino approvato le meschine parole
del sindaco. Ai gentili interlocutori che mi accusano perfino di
spargere veleno, ricordo che quando si è trattato di affrontare i temi
spinosi del nostro drammatico passato, quale è ogni guerra civile che si
rispetti, i miei interventi si sono caratterizzati per aver
sottolineato la centralità di un approccio rispettoso delle memorie e
del vissuto personale e familiare, oltre che politico, di tutte le parti
in causa. Sono altre le parrocchie che si sono prodigate nel mantenere
viva una disgustosa contrapposizione ideologica come se la guerra civile
non fosse mai terminata.
Non
hanno nulla da dire i firmatari della lettera nei confronti di quella
lista presente in Consiglio comunale che lo scorso 7 luglio ha aderito
alla vergognosa gazzarra di piazza promossa dai centri sociali,
culminata con le manganellate della polizia contro i manifestanti?
Si
tratta della stessa lista che nell'ultimo Consiglio ha votato a favore
all'individuazione di un luogo della città da intitolare alla medaglia
d'oro al merito civile Norma Cossetto, facendo poco dopo marcia indietro
appena si sono accorti di avere commesso un errore in fase di
votazione.
Dopodiché,
per quanto mi riguarda, preferisco lavorare nell'interesse della città,
come per altro sto cercando di fare occupandomi dei problemi che
toccano nel quotidiano i nostri concittadini senza andare alla ricerca
del sesso degli angeli.
Schio
non ha bisogno di soggetti che perseverano nella pratica di agitare le
sterili divisioni ideologiche che appartengono al secolo scorso. Schio
ha bisogno di una rappresentanza politica che la trascini fuori
dall'isolamento istituzionale e politico in cui si trova. Schio è una
città che deve trovare la propria dimensione per rafforzare il proprio
ruolo di guida territoriale per divenire effettivamente il capoluogo di
un territorio operoso e dinamico che va ben oltre ai propri confini
comunali.
Per
questo motivo credo sia più proficuo spendere le energie per
confrontarsi - anche aspramente - per ragionare su un'idea di città per
il futuro, piuttosto che impantanarsi su un passato che andrebbe
storicizzato una volta per tutte. Se poi si vogliono affrontare i temi
della memoria, lo si faccia con quella onestà intellettuale di chi ha il
coraggio di abbattere i propri dogmi riconoscendo l'esistenza di più
memorie, perchè, come ebbe a dire Alessandro Manzoni, "la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e dell'altra".