SCHIO, CITTADINANZA ONORARIA A LILIANA SEGRE. MESCHINO E INTELLETTUALMENTE DISONESTO L'INTERVENTO DEL SINDACO IERI SERA IN CONSIGLIO COMUNALE/VIDEO

Il sindaco ha recitato un copione già scritto manipolando in maniera vergognosa e irrispettosa le motivazioni squisitamente politiche che mi hanno portato ieri sera a non partecipare al voto durante la proposta di delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Nonostante siano state di una gravità inaudita, non intendo comunque replicare alle sue parole evitando di scivolare al livello di bassezza raggiunta dal sindaco.
Si è squalificato da solo a livello intellettuale prima che politico con i toni che impropriamente ha usato verso il sottoscritto.
Con quale diritto il Primo cittadino si permette di sindacare su chi ha titolo o meno di candidarsi, arrivando addirittura ad augurarsi che alle prossime elezioni il sottoscritto non trovi spazio in alcuna lista?
Nel mio intervento ho spiegato che l'uscita dall'aula è stata dovuta dalla scelta ponderata di proteggere la senatrice a vita da una proposta che ho ritenuto strumentale, in quanto diretta conseguenza di una precisa necessità politica interna ai gruppi di maggioranza. Ho ricordato che il conferimento della cittadinanza onoraria è materia serissima che non può essere manipolata per finalità di bottega.
Dopodiché, ho suggerito di valutare il medesimo conferimento per la dottoressa Anna Vescovi (figlia del commissario prefettizio ucciso dai partigiani nella notte del 6 luglio del 1945 all'interno delle carceri cittadine), visto che ha operato concretamente in via del tutto impersonale nel solco della pace, donando così alla città di Schio un messaggio virtuoso di concordia che a mio parere abbiamo il dovere di raccogliere.
E’ evidente che Orsi, non solo non ha ascoltato il mio intervento, ma lo ha liquidato senza pudore sposando il più classico dei cerchiobottismi.
Ha classificato il mio intervento come le parole di un estremista (qui sotto la registrazione) al fine di giustificare la propria contraddittorietà in quanto, come ho rammentato, proprio la sua maggioranza bocciò un anno fa le Pietre d'inciampo definendo la proposta del Pd divisiva.
Mi spiace dover sottolineare, che il ducetto piacentino ha dimostrato ancora una volta il suo totale disprezzo per quei consiglieri di minoranza che fanno il loro lavoro in maniera diligente per altro senza farsi intimidire da atteggiamenti che in talune occasione sono quanto meno sopra le righe.
 
 
 

Commenti