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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

SCHIO, BANDO RSA MONTECCHIO PRECALCINO. INTERROGAZIONE DI CIONI AL SINDACO

IL CAPOGRUPPO DI SCC-PRIMASCHIO CHIEDE LUMI AL SINDACO SULL'ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE DELL'IPAB LA CASA

Facendo seguito alle parziali risposte avute dal Sindaco in relazione alla domanda di attualità “Nuova gara d’appalto per la gestione delle due RSA a Montecchio Precalcino” esposta in Consiglio comunale lunedì 10 febbraio,  il consigliere comunale di SchioCittà Capoluogo PrimaSchio ha depositato una nuova interrogazione a risposta scritta per avere ulteriori chiarimenti.
Secondo il consigliere di Centro Destra "il Sindaco ha corroborato il grido d’allarme denunciato dai sindacati per i quali - si legge nel'interrogazione - la procedura inserita nel bando prevede il massimo ribasso, indicando come incongruenza la base d'asta calcolata sui costi del personale delle cooperative e non di quello delle IPAB, attualmente inquadrate nel CCNL degli Enti Locali".

Dalle informazioni in posesso dal capogruppo "non è chiaro per quale ragione si configuri un massimo ribasso, dal momento che se anche la base d'asta fosse stata valorizzata con i costi più alti degli Enti pubblici, - spiega Cioni - le cooperative avrebbero sempre potuto offrire il servizio ai loro costi, mantenendo inalterate le loro possibilità di ottenere l'appalto, avvalorando nel contempo una gestione di pari qualità".
Da più parti - prosegue Cioni - "si sottolinea il percorso ultra ventennale di gestione da parte dell'IPAB La Casa, considerandolo come l’unico elemento di giudizio per configurare un requisito di qualità da valutare concretamente, quando nell'ultimo ventennio gli operatori ai vari livelli, dagli operatori socio sanitari, agli infermieri professionali, fino ad arrivare alla dirigenza ed al coordinamento dei reparti, sono cambiati più volte, facendo assiduamente ricorso, per molti casi e per molti anni, di personale precario con rilievi anche da parte della Regione".
Da una ricerca effettuata negli archivi regionali, le uniche deliberazioni di Giunta con cui si concede l'accreditamento istituzionale risalgono a marzo e dicembre 2015 (entrambe decadute nel 2018), il che ha spinto il consigliere di minoranza a scrivere al Sindaco per "ricevere una situazione analitica che confermi o meno la professionalità del servizio con particolare riguardo all'esperienza professionale maturata e mantenuta; se è stato provveduto al rinnovo dell’accreditamento istituzionale che doveva essere eseguito prima della scadenza; se l'IPAB La Casa è in possesso dei requisiti minimi di qualità previsti dalla normativa veneta".

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