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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

PRESEPE E MURI. POLEMICHE NELL'ALTO VICENTINO/VIDEO

A DARE FUOCO ALLE POLVERI IL CONSIGLIERE COMUNALE DI CENTRO DESTRA SCLEDENSE ALEX CIONI CON UN POST SU FACEBOOK

Prima di Natale in tutta Italia sono comparsi presepi particolari, per così dire, che hanno sollevato non poche polemiche politiche per delle rappresentazioni sulla Natività considerate fuori luogo. C’è chi lo ha rappresentato con il gommone in solidarietà dei migranti, chi con il bambino di colore senza Giuseppe e Maria, chi lo ha idealizzato con i giubbotti salvagenti. Pure in Val Leogra è stato pensato un presepe particolare che ha fatto discutere fedeli e politica. Si trova nella chiesa di Enna a Torrebelvicino e a sollevare alcune perplessità sul lavoro del gruppo parrocchiale c’ha pensato il consigliere comunale di Centro Destra scledense Alex Cioni con un post sulla sua pagina Facebook.

“Ecco l'ennesimo presepio pensato ovviamente dai buoni con il chiaro intendo di dispensare gratuiti messaggi di fraternità conditi immancabilmente da strumentali insinuazioni politiche. Se consideriamo che la narrazione dominante eterodiretta dal mainstream e veicolata dalle sinistre è di ritenere che i costruttori dei muri (odio, intolleranza, omofobia, xenofobia, etc.) siano i cosiddetti sovranisti capitanati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, è naturale chiedersi se questa raffigurazione della Natività pensata ad Enna in quel di Torrebelvicino non sia anch'essa una conseguenza della medesima narrazione.
Che c’entri qualcosa la politica e le idee personali degli ideatori? Mah! Persino l'ignoranza è descritta nel presepio come un muro da abbattere. Della serie: se non la pensi come me, sei automaticamente un grezzo ignorante populista. La mia è forse un'interpretazione fantasiosa?
Per evitare l'insorgere di ragionevoli dubbi sulla genuinità dell'iniziativa, sarebbe bastato fare un presepio - udite udite - tradizionale, evitando altri fronzoli che si prestano a letture di diversa natura.
Così invece sembrano siano prevalse le idee personali e tutte le questioni divisive della politica che già godono di altri palcoscenici quotidiani.
Mi rendo conto che occupare persino il Natale per finalità oggettivamente faziose è divenuto un'operazione legittimata dal capo della Chiesa cattolica, in quanto primo ispiratore di tutte le singolari raffigurazioni di presepi comparsi in giro per l'Italia.
Eppure, in questo modo l'iconografia della Natività viene manipolata per finalità tutt'altro che nobili e che nel contempo alimentano polemiche che oggettivamente andrebbero casomai affrontate in altre sedi. Non mentre si visita un presepio”.


 

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