A seguito dell'esame dei dati consuntivi degli ultimi anni richiesti dal nostro gruppo consiliare, emerge un quadro che richiede una riflessione approfondita. Per questo, abbiamo depositato una nuova interrogazione al Sindaco (clicca qui) , affinché l'amministrazione comunale si faccia parte attiva nel chiarire alcuni aspetti critici della gestione del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino. "Il confronto con realtà simili è inevitabile " - dichiara Alex Cioni, Capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Garbin. " Se il Comune di Bassano del Grappa spende circa 2.300.000 euro all'anno per la Polizia Locale, con un costo per abitante di circa 54 euro, Schio contribuisce con poco meno di 1.804 mila mila euro, pari a 46,91 euro per abitante. La domanda che ci poniamo è semplice: questi investimenti garantiscono un servizio efficiente e adeguato alle necessità della nostra comunità?" Nel dibattito in corso a Bassano del Grappa si sta valutando l...
A Schio spesi 30 milioni di euro all'anno nel circuito del gioco d'azzardo/VIDEO
SCHIO, CONSIGLIO COMUNALE: IL SINDACO ORSI RISPONDE A CIONI SULLE SALE SLOT CHE PROPONE DI ATTIVARE UNA TASK FORCE CON TUTTE LE FORZE DI POLIZIA. "IN UN ANNO SPESI 30 MILIONI DI EURO AL GIOCO"
Durante
il consiglio
comunale di ieri sera, il Sindaco Valter Orsi ha risposto all’interrogazione di Alex Cioni, capogruppo di SchioCittà Capoluogo – PrimaSchio, presentata per fare il punto della
situazione dopo il varo dell’ordinanza sindacale che prevede alcune limitazioni alle sale
gioco slot e ai locali pubblici in possesso di apparecchi di intrattenimento
con vincite in denaro. Il sindaco ha ribadito l’impegno del Comune per
contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo e con esso il diffondersi della
ludopatia che, come ha spiegato il consigliere di minoranza, “è una piaga sociale che va a colpire le fasce più deboli della
comunità”.
il testo della mozione
Il sindaco ha comunicato che dall’entrata in vigore dell’ordinanza nel marzo
del 2015, sono stati staccati 400 verbali di contravvenzione, mentre sono state
una cinquantina le ordinanze di sospensione dell’attività da uno a sette
giorni. Eppure i proprietari di queste attività preferiscono pagare la multa
piuttosto che rispettare i limiti imposti dall’ordinanza. E le ragioni sono di
facile comprensione, visto il giro di denaro che circola in questi posti
malsani.
Se da un lato il consigliere Cioni non mette in discussione l’impegno dell’amministrazione
comunale scledense, dall’altro lato ritiene che“sia necessario fare di più per evitare che le sanzioni rimangano dei
provvedimenti senza effetti utili a scoraggiare veramente la sistematica e
ricercata violazione dell’ordinanza”.
Operazione certamente complicata se poi si considera che è lo Stato ad
essere il banco che va ad incassare i maggiori introiti dal gioco d’azzardo. “E’ una guerra impari perché è lo Stato l’incassatore
primario di questo affare, quindi non è una guerra facile da vincere” –
spiega ancora Cioni – che consiglia di mettere in campo una task force chiamando
in causa tutte le forze di polizia “che
devono lavorare facendo squadra e in sinergia nell’interesse della città”.
Secondo Cioni “la
task force
sarebbe una risposta funzionale per attivare delle operazioni di
controllo a
tappeto che in maniera sistematica e periodica vadano a colpire i
furbetti,
mentre attualmente succede che si stacchi un verbale alle 15 di
pomeriggio quando nello stesso giorno la medesima attività rimane
operativa h 24. Il che a mio parere è un evidente atto di sfida che va
raccolto e a
cui bisogna controbattere con determinazione”.
il dispositivo della mozione
Se l’aspetto sanzionatorio é fondamentale, per il
consigliere di minoranza occorre altresì attivare “un’attenta opera di prevenzione con adeguate campagne informative
presso tutti i ceti della popolazione per disincentivare l’uso delle slot e di
tutte le forme di azzardo”. Una campagna che Cioni
considera essenziale dopo che “siamo
venuti a sapere che all’interno delle sale da gioco hanno iniziato a
posizionare dei totem bancomat permettendo ai giocatori di prelevare i soldi
senza nemmeno fare lo sforzo di uscire dal locale per andare al primo bancomat
disponibile”. Un vero e proprio paradosso tutelato, pare, dalle normative
in vigore.