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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

VENETO, I DETENUTI STRANIERI SONO QUASI IL 56%, MENTRE LA MEDIA ITALIANA E' AL 34%

COMITATO PRIMANOI: "ALTRO CHE (SOLO) PERCEZIONE. TRA UNA CATTIVA IMMIGRAZIONE E IL CRIMINE ESISTE UNA EVIDENTE CORRELAZIONE"
In Italia gli stranieri sono il 10% circa della popolazione
(clandestini compresi), ma rappresentano il 34 % dei detenuti reclusi nelle carceri. In Veneto va ancora peggio: i detenuti stranieri sono il 56% circa, in Trentino Alto Adige il 71%, mentre in Friuli Venezia Giulia arrivano al 41%. Nel suo complesso il Triveneto conta una percentuale di stranieri in carcere tutt'altro che irrilevante: il 56% circa. Decisamente più alta quindi della media nazionale.
Alla luce di questi dati diffusi dal comitato di cittadini PrimaNoi, interviene il suo portavoce Alex Cioni, sostenendo che "sarebbe interessante sapere cosa ne pensano coloro che dell’immigrazione hanno una visione improntata da dei assurdi condizionamenti di natura ideologica improntata sull'accoglienza senza se e senza ma".
Per il rappresentante del comitato, i numeri elencati dimostrano in modo incontrovertibile che "l’immigrazione è un tema che va bonificato dalle semplificazioni di un peloso solidarismo buonista, perché da qualsiasi punto di vista si affronti questa tematica, -contina Cioni- non può venire meno la lucidità mentale e un approccio pragmatico che sia funzionale agli interessi nazionali e del suo popolo”. 
E aggiunge: “Coloro che negano una connessione tra la cattiva immigrazione e il disagio sociale che quasi sempre si trasforma in crimine, non solo producono disinformazione, ma non sono nemmeno utili alla buona causa dei tanti stranieri per bene che vivono e lavorano nelle nostre terre in modo onesto e nel rispetto delle regole”.

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