VALTER ORSI E IL CIVISMO CHE RISCHIA DI ISOLARE LA CITTA' DI SCHIO

SCHIO. PARTE DA POLEO LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL SINDACO USCENTE. L'ELOGIO DEL CIVISMO E' STUCCHEVOLE TANTO QUANTO L'ESALTAZIONE DELLA FORMA PARTITO di Alex CIONI

Mi lascia perplesso l'avvio della campagna elettorale della compagine al governo della città di Schio. Si continua sulla strada di un presunto civismo esaltandone un profilo che alla lunga rischia di isolare ulteriormente la città. Mi sbaglierò, ma se questo approccio poteva avere un senso 4 anni fa, con il mutato scenario politico nazionale, ritengo che Valter Orsi e i suoi adepti avrebbero potuto e dovuto essere un pochino più coraggiosi e lungimiranti aprendo i confini del recinto nel quale si sono rinchiusi. Avrebbero dovuto farlo per la città. 
Temo, invece, che le logiche partitocratiche che a parole sostengono di avversare, in qualche modo le ritroviamo anche nel loro approccio civico. 
Cosa significa "a casa nostra facciamo quello che decidono i cittadini e non i partiti”. 
E ancora, cosa vuol dire “abbiamo chiesto l’istituzione di un commissariato di Polizia di Stato a Schio. Se il governo trova i soldi per fare assistenzialismo, li troverà anche per dare sicurezza ai territori che la meritano”. Un’affermazione quest’ultima a mio avviso infelice, un modo per lavarsi le mani da un problema che per mesi è stato minimizzato e che adesso richiederebbe addirittura la presenza di un Commissariato di Polizia. Lo Stato deve fare la sua parte, e lo dico da sempre, ma chi amministra la città ha il dovere morale, prima che politico, di assumersi le proprie responsabilità verso i cittadini. A prescindere dal livello di responsabilità istituzionali.
Tornando all'isolamento nel quale la città rischia di scivolare, è doveroso ricordare che Schio è una città manifatturiera, una città che rappresenta il punto cardinale di una vasta area territoriale che si trova nell’alto vicentino ma che ha bisogno di operare in una dimensione ancora più vasta. Schio è un distretto industriale e artigianale tra i più importanti del nord est e dell’intera nazione. E’ una città che conseguentemente ha bisogno di relazionarsi con le istituzioni regionali, nazionali ed europee per sviluppare un profilo che deve andare di pari passo con la ambizione dei tanti imprenditori che operano nel territorio. E' una città che non può essere limitata nei propri orrizzonti per questioni di bottega e di pigrizia mentale. Se ci dobbiamo accontentare di un'amministrazione ordinaria che si occupa di fioriere e di rattoppare le strade, condito da qualche bel evento in centro, evitiamoci la perdita di tempo delle elezioni affidando la città ai funzionari comunali. Non sono cittadini pure loro?
Questa breve riflessione mi porta a rilanciare il quesito iniziale: può da sola una compagine civica assumersi questo onere? Può un uomo da solo al comando riuscire a soddisfare tutti i bisogni di una città industriale (patria dell’artigianato e delle piccole e medie imprese) come è Schio? Mi auguro di si nel caso l'attuale compagine fosse confermata, pur tuttavia non nascondo di nutrire alcune perplessità.

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