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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Schio. Profugo di Cona spaccia nei bagni della stazione e picchia un agente

IL COMITATO PRIMANOI RINGRAZIA LA POLIZIA LOCALE PER IL COSTANTE E PREZIOSO CONTROLLO DEL TERRITORIO

Dopo l'ennesima azione compiuta ad inizio settimana dagli agenti della Polizia Locale Alto vicentino, che ha portato all'arresto di un nigeriano con permesso di soggiorno per motivi umanitari, non poteva che riaccendersi il dibattito in città sulla presenza dei richiedenti asilo.
Il portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni, si complimenta con gli uomini del Comandante Giovanni Scarpellini per "il costante e prezioso lavoro di controllo del territorio che continua a portare a dei risultati tangibili che dimostrano, per coloro che avessero ancora dei dubbi, l'esistenza di una connessione tra l'universo mondo dei richiedenti asilo e il crimine organizzato"
Cioni non si limita a tessere le lodi della Poliza Locale, sfreccia l'ennesima frecciatina al consigliere comunale Carlo Cunegato, rialacciandosi alla polemica dello scorso inverno dopo il polverone sollevato sul caso della droga in Valletta: "Deve essere veramente dura per il consigliere di estrema sinistra prendere atto che i suoi protetti continuano a farsi riconoscere per quello che sono, confidiamo che in questo caso non trovi qualcosa da obiettare come fece per il caso della Valletta, mandando a carte quarantotto il lavoro degli investigatori".
Polemiche a parte, non è solamente singolare che un elemento già noto alla forze dell'ordine goda di un permesso di soggiorno che gli permette di stare in Italia da pregiudicato, evidenziando plasticamente l'aprossimazione con cui vengono concessi i permessi di soggiorno, ma che da una località come Cona nel veneziano sia finito a spacciare cocaina a Schio. Per gli attivisti del comitato "sarà interessante scoprire quali tipo di relazioni avesse in loco il sedicente profugo ma, in particolare, quali erano i punti d'appoggio su cui poteva confidare, senza i quali non sarebbe mai giunto in val Leogra".

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