GOVERNO CONTE, IL COMITATO PRIMANOI E' FIDUCIOSO DI SALVINI COME MINISTRO DELL'INTERNO. "PRONTI ALLO SCIOGLIMENTO SE CI SARANNO SEGNALI DI UN CAMBIO DI ROTTA RADICALE NELLA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI"
Roma – Come già riportato in un’altra pagina
del giornale, dopo una situazione di stallo durata quasi tre mesi, da
oggi l’Italia ha un nuovo governo. Si tratta di un esecutivo
giallo-verde, frutto di una alleanza tra il Movimento Cinque Stelle, di
Luigi Di Maio, e la Lega Nord di Matteo Salvini, e guidato da Giuseppe
Conte (il giuramento, al Quirinale, è previsto per le 16 di oggi) . Tra i
ministri ben tre sono originari del Veneto: il trevigiano di
Montebelluna Riccardo Fraccaro (M5S, Rapporti con il parlamento e
democrazia diretta), il veronese Lorenzo Fontana (Lega, Famiglia e
disabilità) e la vicentina, nata a Valdagno, Erika Stefani (Lega, Affari
regionali).
Al leader del Carroccio, Salvini, vicepremier come Di Maio, è stato
affidato il ruolo chiave di ministro dell’Interno. Considerata la
posizione della Lega nei confronti del fenomeno dell’immigrazione
clandestina, da sempre combattuto, è facile pensare ad un giro di vite
in tema di flussi migratori, come del resto ha sottolineato lo stesso
Salvini, ipotizzando, per cominciare, un netto taglio ai costi
dell’accoglienza.
La situazione che si potrebbe quindi delineare nel
nostro paese ha spinto il portavoce del comitato PrimaNoi, Alex Cioni, a
fare alcune considerazioni sul futuro dello comitato stesso.
“Nel merito della questione immigrazione e dei sedicenti profughi –
ha esordito Cioni -, saremo ben felici se nelle prossime settimane si
verificheranno le condizioni per giungere allo scioglimento del
comitato. In questi anni abbiamo prodotto numerose iniziative: dalle
mobilitazioni di piazza alla controinformazione, dalle istanze ai
sindaci al costante controllo del territorio attraverso volontari sparsi
in tutto il vicentino, fino alle assemblee pubbliche. Un lavoro sempre
propedeutico a puntare i riflettori su realtà che altrimenti non
avrebbero avuto voce e diritto di parola per esprimere con la adeguata
vitalità il proprio punto di vista”.
“Nel nostro piccolo abbiamo contribuito a creare il clima ambientale
favorevole a coloro che da oggi si apprestano a reggere le sorti della
nazione dal tavolo del governo. E’ stato un lavoro trasparente, svolto
con uno spirito trasversale e inclusivo, come si conviene per un
comitato spontaneo. Ora attendiamo fiduciosi i primi segnali di un
cambio di rotta radicale nella gestione del fenomeno migratorio. Se
accadrà, il comitato di cittadini avrà raggiunto il suo scopo
associativo”.
“La gestione, spesso approssimativa, dello Stato del fenomeno
migratorio – ha proseguito Cioni -, ha generato in questi ultimi anni
tensioni sociali e un aumento delle sacche di degrado urbano connesso a
fenomeni criminosi come lo spaccio di droga. Ci vorrà tempo per
bonificare il territorio dall’occupazione abusiva di migliaia di
clandestini o falsi profughi, ma il governo dovrà agire con
determinazione senza farsi intimidire dagli attacchi dei soliti buonisti
che non tarderanno ad arrivare”.
“Il Governo – ha quindi concluso – dovrà dimostrare sin da subito che
le cose in Italia sono cambiate facendo arrivare messaggi chiari in
Africa e alle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta di
esseri umani.
Lo dovrà fare attraverso un blocco navale e attraverso la
creazione delle opportune condizioni per fermare le navi delle Ong
operative nel Mediterraneo, impegnate nel traghettamento dei clandestini
verso le coste italiane”. (da VicenzaReport.it)