VICENZA, ENNESIMA RISSA CON ACCOLTELLAMENTO TRA IMMIGRATI/VIDEO


PRIMANOI, LA MAGGIORANZA SILENZIOSA SCENDA IN PIAZZA PER DIFENDERE LE PROPRIA CITTA'

"Ecco la faccia dell'integrazione e dell'accoglienza sbandierata dai sinistri personaggi al Governo" -è l'accusa degli attivisti del comitato di cittadini PrimaNoi a margine dell'accoltellamento tra nigeriani andato in scena ieri sera a campo Marzo a Vicenza. "Ormai tutti sanno che il parco che si affaccia alla stazione dei treni è terra di bivacco per immigrati e sedicenti profughi che arrivano da tutta la provincia e da fuori regione" -spiegano.
"Ormai tutti sanno che campo Marzo è divenuto una piazza di spaccio per gang nigeriane, tra cui a farla da padrone ci sono anche i cosiddetti richiedenti asilo e coloro che incredibilmente hanno ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. E' una situazione al limite che peggiora a vista d'occhio, non solo in quella zona, ma anche in altri luoghi del capoluogo berico come Corso San Felice e Viale Verona, dove è aumentato il numero delle prostitute africane tra le quali, lo abbiamo certificato in queste ultime sere di perlustrazione, ci sono molte ragazze in età minorile". 

Il Comitato fa una proposta a tutti i movimenti, le associazioni e i comitati che "manifestano apertamente il disagio di una situazione di pericolo evidente per la nostra gente".
"L'estate è alle porte, quindi il degrado urbano conseguente a queste presenze non potrà che aumentare vertiginosamente, a meno che qualcuno non si decida di raddrizzare la schiena ai loschi figuri che stanno prendendo possesso delle nostre città. Dobbiamo fare rete tra tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra comunità scendendo in piazza possibilmente tutte le sere. Un sacrificio che dobbiamo assolvere se vogliamo provare a riprenderci quelle zone della città occupate abusivamente dalla feccia, nonostante il lavoro prezioso delle forze di Polizia ma che risulta inutile fino a quando a Roma non si decideranno di bloccare gli sbarchi di questi soggetti".


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