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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Tensione. Cittadini bloccano l'ingresso ai falsi profughi in una struttura privata


VELO D'ASTICO. IL COMITATO SPONTANEO DI CITTADINI "PRIMA NOI" INTERVIENE A LAGO DURANTE L'ARRIVO DEI CLANDESTINI  

Per la prima volta dall'inizio dell'invasione dei cosiddetti profughi,in provincia di Vicenza i cittadini scendono in strada ribellandosi ai diktat delle prefetture e al business dell'accoglienza delle cooperative. 
"Quanto accaduto ieri sera a Velo d'Astico alla frazione Lago dove sono arrivati i sedicenti profughi, è la dimostrazione che la pazienza della gente è al limite" - spiegano i membri del comitato Prima Noi capitanati da Alex Cioni, Filippo Costabeber, Leonardo Collareda e Giuseppe De Marchi, i quali ci tengono a precisare che "il gruppo non ha nessuna identificazione di tipo politico o partitico ma nasce dalla volontà di persone che non sono più disposte ad accettare le balle governative sui profughi quando in realtà si è al cospetto del classico specchietto per le allodole funzionale ad alimentare il business dell'accoglienza". 
"Siamo intervenuti su segnalazione dei residenti preoccupati di questi arrivi - spiegano dal comitato. Abbiamo fatto in modo di rallentare l'ingresso di queste persone negli appartamenti mentre gli stessi immigrati africani hanno ammesso candidamente di non essere scappati da zone di guerra ma di essere qui in Italia per cercare fortuna. Legittimo da parte loro ma non chiamiamoli più profughi"‬.
In loco oltre ai residenti sono giunti i rappresentanti dell'Amministrazione comunale, Sindaco in testa, i quali hanno manifestato il loro stato d'animo di impotenza verso le imposizioni che giungono dalla Prefettura, sottolineando che "il luogo dove sono stati sistemanti i ghanesi non è adeguato". 
Dopo di che solo l'arrivo dei carabinieri ha permesso ai clandestini di prendere possesso degli appartamenti, il che rappresenta - è l'accusa del Comitato - "la cartina di tornasole di uno Stato che non tutela più gli italiani ma favorisce l'inserimento di cittadini stranieri sottraendo risorse preziose alla propria gente". 
Dopo oltre tre ore residenti e Comitato se ne sono andati alla spicciolata ma solo dopo avere ricevuto delle garanzie che i clandestini saranno spostati in un altro luogo con un impatto meno invasivo per i residenti della frazione anche se per i membri di Prima Noi"il problema non è solo nel dove vengono alloggiati ma in quelle direttive romane volte all'accoglienza di persone che non dovrebbero nemmeno essere parcheggiate qui ma respinte appena giunte in territorio italiano". 
La promessa del Comitato non concede spazio ad interpretazioni:"le proteste dei cittadini sono solo all'inizio e non potranno che aumentare nella misura in cui il flusso di immigrati continuerà ad aumentare con l'avvallo e la complicità criminale del Governo italiano e dei suoi funzionari". -clicca qui per il servizio del Tg-

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