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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Ventenni africani, in fuga da cosa?


IL PIL DELLA POVERA AFRICA CRESCE 5 VOLTE DI PIU' DELLA RICCA ITALIA 

Di quanto crescerà il Pil della ricca Italia che ha spalancato le porte agli invasori di ogni dove? Se ci si fida del bugiardissimo la crescita sarà dello 0,7% quest'anno e di poco più dell'1% nel 2016. Di quanto crescerà il Pil nella derelitta Africa? Del 4,5% quest'anno e del 5% l'anno prossimo. Dati forniti non da Salvini, ma dall'Ocse, da Undp e dalla Banca africana di sviluppo. Certo, la crescita non è omogenea, ma è comunque molto diffusa. 
E comprende anche alcuni di quei Paesi da cui scappano gli invasori per motivi economici. 
Secondo l'Economist la crescita annua media del Pil, tra il 2011 e quest'anno, e' stata del 9,5% in Cina, dell'8,2% in India, dell'8,1% in Etiopia, del 7,7% in Mozambico, del 7,2% in Tanzania, del 7% in Congo e Ghana, del 6,9% nello Zambia e del 6,8% in Nigeria. E Confindustria, tra i nuovi mercati in grado di acquistare i prodotti italiani di qualità, quelli che gli italiani non possono più permettersi di comprare, ha inserito Algeria, Angola, Egitto, Ghana, Kenya, Marocco, Nigeria, Sudafrica, Tunisia. 
Ovvio che la crescita non coinvolga tutti, così come accade anche da noi, dove la crisi colpisce quasi tutti ma i super ricchi diventano sempre più ricchi. 
Però, prima di iniziare a piangere per la sorte di ventenni sani che fuggono da Paesi dove la guerra e' finita da dieci anni e dove l'economia vola, occorrerebbe valutare anche il dato di realtà e non solo la propaganda dei buonisti. Ma, in Italia, la politica pare sia solo quella degli slogan. 
Senza analisi, senza dati, senza idee. Cos'è la destra e cos'è la sinistra, si chiedeva Gaber. Ignorando giustamente le categorie di Bobbio (quello delle lettere di supplica economica al Duce) che ormai sono finite in soffitta. 
La sinistra del bugiardissimo e dei radical chic ha cancellato ogni interesse per il mondo del lavoro, per i diritti dei lavoratori, per la sopravvivenza dei poveri e dei deboli, degli anziani. E ha sostituito tutto con i diritti civili: gay, invasori, matrimoni di vario tipo, adozioni, diritto di cittadinanza, gender. 
L'invasione ha portato al crollo dei diritti dei lavoratori, ai licenziamenti liberi, a salari orari al di sotto dei 4 euro. Con pensioni da fame ma con importi che si ridurranno ulteriormente. Ma la sinistra se ne frega, perché deve garantire hotel e tv al plasma agli invasori. Ed allora, chi pensa ai lavoratori? Ai pensionati? Agli italiani senza casa? In teoria le destre. Ma quali? Certo non quella di Alfano che lavora per favorire l'invasione. 
Ed è difficile ricordare una iniziativa di Berlusconi a favore dei lavoratori e non delle sue aziende. Salvini e Fdi? Bisognerebbe superare la fase degli slogan e predisporre un programma serio e credibile. Lo spazio c'è, bisogna verificare se ci sono le capacità e la volontà. 
Certo, e' più facile utilizzare qualche spicciolo della ricca fondazione di An per un convegno sul Piave, piuttosto di investire qualche soldo i più per una ricerca su lavoro ed economia

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