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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Altro che la crisi economica. Forse sarà l'immigrazione selvaggia a svegliare le coscienze di molti italiani


IL DEGRADO URBANO PROVOCATO DAGLI STRANIERI E TOLLERATO DALLA SINISTRA, RAPPRESENTA IL BARATRO IN CUI STA ANDANDO INCONTRO L'ITALIA

Ci sono nazioni che affrontano la questione dell'immigrazione con il dovuto piglio e concretezza sceverando il loglio dal grano, vale a dire distinguendo i profughi dai clandestini: lo fanno alzando muri o prendendo decisioni chiare a tutela della propria gente, mentre l'Italia interviene alzando le tasse non solo per assicurare un ricovero dignitoso a questi baldi ragazzotti che poi vanno a riempire le già degradate periferie urbane delle nostre città, ma anche per garantire il proseguo del business dell'immigrazione grazie al quale cooperative bianche e rosse, organizzazioni catto-comuniste e arcobaleno o più in generale non governative, hanno trovato il proprio albero della cuccagna.
Poi una domenica sera di inizio estate ti capita di uscire dalla stazione dei treni di Vicenza‬ per avviarti verso campo Marzo al fine di raggiungere l'auto parcheggiata li vicino e invece ti trovi in un colpo solo proiettato nell'Africa più nera.  Da una parte decine di baldi ragazzotti dallo sguardo fisso che nel bivaccare sulle panchine e nello studiarti sembra ti stiano per dire "cosa fai tu qui!". 
Dall'altra, dei gruppuscoli sempre di africani che animatamente litigano tra loro spuntando la loro bava per terra come se volessero mostrare il loro disprezzo nei confronti della terra che li sta -nonostante tutto- ospitando. 
Il degrado urbano di Vicenza, così come di moltissime altre città Venete e italiane, è la perfetta rappresentazione del baratro cui sta andando incontro la nazione tutta. 

Alex Cioni

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