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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Vicenza, soldi agli zingari. E gli italiani onesti muoiono di fame

VICENZA CAMPO NOMADI: ON. BERLATO,CON CRISI CI SONO PRIORITA’ DI STANZIAMENTI, SI PRIVILEGI DRAMMA CITTADINI

"A
pprendo che il Comune di Vicenza, dopo aver ricevuto l'ultimatum sui tempi di realizzazione da Roma, entro l'estate darà il via ai lavori di riqualificazione del campo nomadi di via Cricoli: un progetto finanziato dal Viminale che costerà ai contribuenti 230mila euro.
Onestamente, pur rendendomi conto delle condizioni pessime in cui versa quel campo e pur prendendo atto che esiste una norma che richiede la presenza di aree attrezzate per i nomadi nelle principali città, credo che in un momento di crisi come quello attuale, andrebbero fissate delle priorità, e se ogni giorno assistiamo al dramma di nostri cittadini che sotto il peso dei debiti, della disoccupazione, del non riuscire a sfamare la propria famiglia compiono gesti estremi, ecco, io penso che quei soldi andrebbero utilizzati per altre emergenze".
Lo dichiara Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo del Ppe, e aggiunge: "Non è questione di sperpero di soldi, è questione che di soldi ce n'è sempre meno e mi risulta che ci siano tanti onesti cittadini che spesso non hanno nemmeno più un tetto sotto il quale dormire, e faticano per un pasto caldo".
"Mi domando poi - conclude Berlato- se una volta conclusi i lavori di riqualificazione, chi ci abita si sforzerà di accettare le nostre regole e leggi, o capiterà ancora di leggere nelle cronache locali di episodi di micro-criminalità legati a quegli ambienti".

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