Schio 2019, analisi del voto del 4 marzo in città in vista delle amministrative/VIDEO


AD UN ANNO DAL VOTO AL MOMENTO IL SINDACO USCENTE E' L'UNICO CANDIDATO CERTO        *di Alex CIONI

Nel 2019 la città di Schio tornerà alle urne per il rinnovo del consiglio comunale e per la conferma o meno dell’attuale maggioranza di Palazzo Garbin guidata da Valter Orsi che, a sorpresa, nel 2014 strappò il comando della città al centro sinistra.
I risultati delle elezioni politiche del 4 marzo scorso contribuiscono, almeno in parte, a gettare le basi per una serie di valutazioni in prospettiva delle elezioni comunali.
E’ vero che la partita è molto diversa dalle politiche perché entrano in campo tutt’altro tipo di dinamiche, oltretutto l’elemento cardine che solitamente fa la differenza è il radicamento territoriale dei candidati a sindaco e a consigliere. Ciò premesso, il primo dato riguarda la coalizione di centro destra (Lega, FdI,FI) su cui si base buona parte del consenso di Valter Orsi. Un risultato complessivo di area che è ben sopra a qualsiasi altra compagine politica. Con il 41% sbaraglia il centro sinistra (Pd, +Europa, etc) che si trova ai minimi storici con meno del 26%, mentre il Movimento 5 Stelle ha superato di poco la soglia del 25%. Singolarmente il primo partito è risultato essere la Lega, seguita dal M5S e dal Pd.
Questa è una lettura sommaria dei risultati elettorali, poi ci sono tutta una serie di liste minori, a destra come a sinistra, che ad oggi però non si sa se saranno della partita alle comunali, ma i cui voti comunque si sparpaglieranno tra i vari candidati a sindaco politicamente più contigui.
Come non ricordare che nel 2014 Dario Tomasi arrivò al ballottaggio con il centro sinistra con 9316 voti pari al 45,75%, mentre Orsi sbaragliò il resto del centro destra con la sua civica ottenendo 5157 voti pari al 25,33%.
Da tutti questi numeri si evince che l’anno venturo la partita per il Pd, così come per tutto il centro sinistra, sarà veramente in salita, con un Movimento 5 Stelle in netta crescita che alle elezioni politiche ha goduto del drenaggio di parte dell’elettorato del Pd.
Molto dipenderà dalle decisioni che i democratici locali prenderanno in termini di alleanze, visto che esiste la variabile della lista a cui sta lavorando Carlo Cunegato, una lista che comprende buona parte della sinistra radicale che potrebbe risultare determinante per il traguardo del ballottaggio del Pd. 
Ribadendo il concetto che le comunali sono un’altra cosa dalle elezioni politiche, c’è da vedere in che modo si svilupperà l’attuale empasse in parlamento sulla formazione del Governo e gli intrecci di alleanze che andranno o non andranno a formarsi nei mesi seguenti a livello locale. Alcune considerazioni però non ce le neghiamo. 
Primo. Lega e centro destra non possono permettersi di continuare a sonnecchiare, come fatto fino ad ora. Il consenso delle politiche è pressoché una conquista dei leader nazionali e della loro esposizione mediatica. Questa è una facile constatazione se consideriamo che i partiti che compongono il centro destra sono praticamente scomparsi dalla scena politica cittadina, il che vuol dire che in assenza di una riorganizzazione e una nuova sinergia tra queste forze, è facile prevedere che buona parte dell’elettorato convergerà già dal primo turno su Orsi e le sue liste.
Secondo. Stesso discorso per i “grillini”, ma se troveranno un candidato sindaco spendibile e una squadra di candidati competitivi, potranno giocarsi apertamente l’obiettivo del ballottaggio, scalzando sia il centro sinistra che il centro destra.
Terzo. Valter Orsi parte avvantaggiato, sia in quanto sindaco uscente, sia per le manifeste debolezze di quel che rimane della classe dirigente del centro destra scledense; eppure anche lui ha l’obbligo di tenere in considerazione la particolare fluidità dell’elettorato. Sarebbe perciò un suo grave errore dare per scontato al primo turno il voto dei cittadini di quell’area sociale e culturale che fa riferimento al centro destra solo per la ragione di essere il sindaco uscente e alternativo alla sinistra.
Insomma, alla luce di queste valutazioni, si può dire che la partita è tutta da giocare anche se c’è un giocatore che sta un po’ più avanti di tutti gli altri che al momento rimane anche l’unico in corsa ufficialmente.

* articolo pubblicato nel numero di marzo de L'Informatore di Schio 

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