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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

MIGRANTI NEL VICENTINO. DA DESTRA FIDUCIA AL GOVERNO CON UN AVVERTIMENTO AL MINISTERO DELL’INTERNO: “L’ACCOGLIENZA DIFFUSA NON PUO’ PASSARE SULLA TESTA DEI SINDACI”


"Ho fiducia nel primo governo italiano che ha una linea politica fermamente contraria all'accoglienza dei sedicenti profughi e di coloro che arrivano clandestinamente sui barconi dopo aver pagato molti quattrini ai mercanti di esseri umani - commenta il consigliere comunale scledense Alex Cioni che è anche dirigente provinciale di Fratelli d'Italia e che negli anni scorsi è stato il portavoce del comitato di cittadini PrimaNoi che nel vicentino ha promosso numerose iniziative contro l'accoglienza diffusa dei migranti.
"Obiettivamente il governo ha raggiunto scarsi risultati tangibili perché sta lavorando ad una soluzione strutturale con l'Ue che difficilmente arriverà prima delle elezioni europee del 2024 - spiega Cioni. Va però ricordato che per 10 anni abbiamo avuto governi incondizionatamente favorevoli all’accoglienza dei clandestini, governi che hanno accettato supinamente un'Italia quale campo profughi d'Europa purché ci sia assicurata una maggiore flessibilità sui conti pubblici"– sottolinea l’esponente di FdI - ricordando inversamente quanto sta facendo il Governo Meloni per il Piano Mattei per l’Africa che “va nella giusta direzione in quanto crea le condizioni di base di un'Europa che rifiuta le logiche provinciali ed egoistiche dei singoli Stati nazionali che l'hanno contraddistinta negli ultimi decenni”.
Secondo il consigliere scledense il tema dei porti aperti ai clandestini è un boomerang, "non solo perché ci porta in casa persone che per molti anni rimarranno sulle spalle dei contribuenti italiani, senza dare nulla in cambio e con scarse possibilità per molti di loro di ottenere il permesso di soggiorno, ma rende complicato per il governo programmare in maniera efficace e con criteri chiari, gli ingressi di stranieri regolari secondo i bisogni del sistema economico e produttivo nazionale”.
Sull'accoglienza diffusa Cioni consiglia ai funzionari del ministero dell’Interno e della Prefettura un approccio meno arrogante: “Fare copia e incolla con il medesimo modello dei governi precedenti non è il massimo delle soluzioni, se poi si scaricano nei comuni questi soggetti senza nemmeno avvertire preventivamente i sindaci, non sorprendiamoci se prima o poi scatteranno le proteste dei cittadini, magari capitanate da sindaci di centrodestra”.

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