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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Fascismo, foibe, esodo: le mistificazioni giustificazioniste degli eredi degli assassini/VIDEO

Chi vuole cercare di capire, anche senza andarsi a studiare tutta la storia d'Istria e Dalmazia attenendosi a fatti più recenti, rifletta su queste poche righe.
"L’imperatore Francesco Giuseppe decise pertanto di procedere alla loro de-italianizzazione, tramite la sistematica “germanizzazione e slavizzazione” di queste terre. La sua decisione in tale senso fu formalizzata nel Consiglio della Corona del 12 novembre 1866. Il verbale recita testualmente: Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno".
Il genocidio delle Foibe inizia, nella sua ultima fase, da qui. Il Fascimo non c'entra proprio nulla ma viene usato come alibi di comodo dagli assassini e dai loro eredi politici che si ostinano a sputare sulla memoria di migliaia di italiani. 

Nel frattempo nell'alto vicentino trascorre un altro 10 febbraio senza iniziative istituzionali degne di tale nome, sia da parte delle Amministrazioni comunali della zona, sia dalle scuole di ogni ordine e grado ancora intrise di dirigenti scolastici affini alla cultura giustificazionista se non proprio negazionista. Tutti si rifiutano di dedicare il giusto spazio a questa tragica e immane storia nazionale. 
Da un certo punto di vista meglio così. Piuttosto di iniziative ipocrite, false e tendenziose come abbiamo visto per anni e continuiamo a vedere a Schio, meglio un religioso e rispettoso silenzio.

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