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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Sotto processo per aver affisso tre anni fa uno striscione contro l'apertura di un centro di accoglienza per migranti/VIDEO

SI APRE IL PROCESSO PER LO STRISCIONE AFFISSO CONTRO L'APERTURA DI UN CENTRO DI ACCOGLIENZA PER SEDICENTI PROFUGHI A SCHIO

A
distanza di due anni dalla condanna ricevuta con il decreto penale, mercoledì avrò la prima udienza in tribunale a Vicenza per aver commesso un reato gravissimo che meriterebbe la pubblica fustigazione in piazza ed una sacrosanta censura di tutte le persone per bene. Diamine!
Qualcuno ricorderà che tre anni fa, alla notizia che l'hotel Eden di Schio stava per divenire un centro di accoglienza per una cinquantina di sedicenti profughi, il sottoscritto, assieme ad un gruppetto di aderenti al comitato di cittadini PrimaNoi, aveva affisso uno striscione e dei volantini per manifestare la propria ferma contrarietà alla destinazione d'uso dell'immobile nei progetti dalla Prefettura, esprimendo nel contempo una forte crtitica a tutto il sistema dell'accoglienza dei migranti che in quei mesi era l'espressione di una chiara scelta politica del Governo italiano di centro sinistra. 


Un blitz pacifico di pochi minuti a cui in serata fece seguito un'azione identica dei militanti del centro sociale Arcadia. Ovviamente però a sostegno dell'accoglienza. 

A tutt’oggi rimane agli atti una denuncia penale al sottoscritto a nome e per conto del comitato, con relativa condanna a 10 giorni di galera (ridotti a 5 essendo incensurato) e a oltre 1300 euro di sanzione pecuniaria, mentre agli attivisti del centro sociale scledense non risulta sia stato contestato alcunché, nonostante abbiano messo in scena un’azione fotocopia.
L'udienza di mercoledì mattina è la conseguenza della mia opposizione al decreto penale di condanna per dimostrare che da parte nostra non v'é stata alcuna violazione delle leggi ma solo una semplice azione simbolica (come tante) di protesta e di sensibilizzazione pubblica della durata poco meno di 5 minuti. Tutto ciò premesso, coscienti che la legge è uguale per tutti, mi affido e ripongo la mia più piena fiducia all'avvocato e ai giudici che dovranno sapientemente valutare i fatti senza condizionamenti di natura ideologica e politica. 
Alex Cioni 
Portavoce comitato PrimaNoi



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