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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

IMMIGRAZIONE/CON I BOLLETTINI PARROCCHIALI LA CHIESA FA PROPAGANDA POLITICA


DECRETO SALVINI. ANCHE A SCHIO CONTINUANO LE PRESE DI POSIZIONI SQUISITAMENTE POLITICHE DEI PRETI. COMITATO PRIMANOI, "PENSATE PIU' ALLE ANIME"


Tra preti che nelle loro prediche esprimono giudizi perentori contro il Decreto Sicurezza, altri che annunciano di chiudere la Chiesa a Natale o di non fare il presepe in aperta polemica con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il tutto seguito dalle parole del capo della Chiesa cattolica con le quali si esprime elogiando il Global Compact for Migration, arrivando a definire Gesù un profugo, siamo al cospetto dell’ennesima entrata in gamba tesa del potere clericale nell'agone politico italiano. Non è che sia una novità, però ci pare che si stia superando il limite della tollerabilità” –spiega il portavoce del Comitato di cittadini PrimaNoi Alex Cioni, a margine di un articolo contro il Decreto immigrazione e sicurezza pubblicato sulle pagine di un bollettino parrocchiale scledense.
“Proprio per la posizione che i parroci rivestono nelle comunità, riteniamo che dai loro pulpiti dovrebbero essere più cauti nell’esprimere giudizi così perentori nei confronti di provvedimenti che hanno l’obiettivo di ristabilire un pò di ordine dopo che per anni sull'immigrazione l'Italia è stata vittima di scelte di natura ideologica".
Per il Comitato PrimaNoi, nessuno sarà cacciato dalle strutture di seconda accoglienza "se l'immigrato avrà i titoli per ricevere la protezione secondo le regole del diritto internazionale. Per tutti gli altri in Italia non v’è più posto, come accade del resto in qualsiasi altro Stato del mondo. L’accoglienza sbandierata in questi anni dalla Chiesa e dalle forze di sinistra colluse con chi ha fatto affari con i migranti, hanno prodotto solo povertà e un incremento delle tensioni sociali e di ordine pubblico in molte aree urbane delle città italiane" –accusa il portavoce del Comitato.
"Un legislatore serio non può prescindere dalla nuda e cruda realtà di un contesto socioeconomico italiano saturo, quindi impossibilitato a dare soddisfazione ai bisogni dei migranti economi giunti in Italia attraverso canali illegali controllati da organizzazioni criminali. Il decreto sicurezza – conclude Alex Cioni - è un passaggio essenziale per porre un freno alla deportazione di nuovi schiavi che forse qualcuno ha l’interesse di mettere in concorrenza con i disoccupati e i lavoratori precari italiani, offrendo nel contempo alle organizzazioni criminali come la mafia nigeriana, nuove pedine da impiegare nella rete dei propri traffici illeciti”.

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