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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Ancora falsi profughi ospiti dei preti. La misura è colma!

SCHIO, SS. TRINITA': PRIMANOI SI OPPONE ALL'ARRIVO DI ALTRI “PROFUGHI” OSPITI DELLA PARROCCHIA

Il comitato spontaneo di cittadini “PrimaNoi” critica duramente le parrocchie vicentine che hanno aperto le porte, o che lo stanno per fare, ai sedicenti profughi, nella fattispecie quella di Ss. Trinità di Schio dopo che in queste ore si rincorrono voci relative alla presunta disponibilità di accogliere dei richiedenti asilo nelle strutture parrocchiali.
La città di Schio accoglie già decine di sedicenti profughi in strutture private messe a disposizione dai nemici dell'Italia e del suo popolo, togliendo risorse preziose che potrebbero essere impiegate per opere sociali che vadano in soccorso prima di tutto di coloro che soffrono ancora gli effetti della crisi economica e dei tanti pensionati costretti a sbarcare il lunario con pensioni misere – spiegano dal comitato.
“Abbiamo motivo di credere – continuano i referenti di PrimaNoi – che la parrocchia di Ss. Trinità si stia predisponendo per accogliere altri richiedenti asilo. Ci permettiamo di osservare e di ricordare ai sacerdoti e ai loro collaboratori che quella che intendono mettere in pratica non è carità ma un inutile e dannoso buonismo peloso per gli stessi immigrati cui si donano pie illusioni, tra l'altro in assenza di un concreto percorso di integrazione che potrebbe essere sostenuto solo attraverso la dignità del lavoro che come tutti sanno è un elemento che in questo momento scarseggia per gli stessi cittadini italiani”.
Secondo il comitato, “il buonismo è la contraffazione della bontà cristiana, il che, per un cristiano, dovrebbe essere particolarmente inquietante".
Come ha affermato il vescovo africano Nicolas Djomo, denunciando l'ulteriore impoverimento dell'Africa a causa anche dell'accoglienza indiscriminata dell'Europa nei confronti di tutti i migranti, PrimaNoi ritiene che se l'Italia continua a dimostrarsi accogliente nei confronti della popolazione africana prospettandogli una sorta di Paese dei Balocchi, i giovani di quel Continente continueranno ad essere stimolati a mettere da parte i rischi per affrontare i viaggi della speranza il cui effetto sarà di provocare un ulteriore impoverimento dei Paesi di partenza”.
E' l'Africa che ha bisogno di questi giovani che si trovano a bivaccare nelle nostre città, non noi, non l'Italia e nemmeno l'Europa, ragion per cui ci permettiamo di consigliare ai responsabili della parrocchia di Ss Trinità di pensarci bene e di non agire secondo dogmi buonisti. In caso contrario saremo pronti ad agire di conseguenza e con la dovuta determinazione come abbiamo più volte dimostrato in questi mesi di attività” - hanno promesso gli attivisti del comitato PrimaNoi.

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