Schio diventi " Città No slot"


SCHIO DIVENTI LA CITTA' CAPOFILA ALLA LOTTA DEL GIOCO D'AZZARDO. 

Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale si associa alle preoccupazioni del sindaco di Schio Valter Orsi relative al proliferare delle sale slot machine in città. 
Nell'Italia della burocrazia infinita è un vero e proprio paradosso che in un settore tanto delicato e dalle conseguenze sociali allarmanti ci voglia veramente poco per aprire un'attività del genere. 
Per Alex Cioni questa è "la cartina di tornasole di uno Stato pronto a tutelare determinate lobbies particolarmente potenti quando nel contempo stringe il cappio al collo del popolo delle partite iva e ai piccoli imprenditori". 
FdI-An lancia quindi una proposta all'Amministrazione comunale. "Come per altre dipendenze le persone più a rischio di sviluppare un rapporto problematico o patologico con il gioco d’azzardo sono quelle socialmente meno sicure, per cui sarebbe opportuno e utile che l'Amministrazione scledense si coordinasse anche con altre amministrazioni comunali per studiare delle iniziative volte a porre un freno al fenomeno".
Per citare un esempio FdI-An ricorda di come la Provincia Autonoma di Bolzano abbia promulgato una legge che impone la rimozione delle slot machine quanto meno dai bar, mentre nel contempo ha provveduto con un'altra legge a porre dei limiti all'apertura di nuove sale gioco.
La città di Schio si promuova quindi come "città capofila in Veneto per esercitare una pressione politica al Governo affinché alle amministrazioni comunali garantisca quei meccanismi legislativi utili a contenere l’offerta del gioco d’azzardo". 
Quanto accaduto l'altro giorno in Piazza Statuto nelle vicinanze della nota sala giochi dove è scoppiata una lite tra due nordafricani, è "un segnale forse non collegato alla presenza del club ma rimane forte il rischio che questi luoghi - conclude Alex Cioni - provochino dei danni di natura sociale nella forma di costi per la salute e per l'ordine pubblico".

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