Schio, trasporto pubblico urbano. Bene la modifica della linea D


ALEX CIONI (FDI-AN): ORA L'AMMINISTRAZIONE PENSI AD UNA RIORGANIZZAZIONE DI TUTTO IL SISTEMA PER RENDERLO PIU' FUNZIONALE AI BISOGNI DEI CITTADINI E COMPATIBILE CON LE SCARSE RISORSE FINANZIARIE

Alla luce della modifica del percorso della linea D allo scopo di renderla più funzionale ai bisogni dei residenti, il coordinatore di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale rilancia una proposta già segnalata alla precedente amministrazione comunale retta da Luigi Dalla Via.

“La modifica della linea D studiata dall'attuale Amministrazione – spiega Alex Cioni – è condivisibile" ma riapre un dibattito sulla funzionalità dell'intero sistema del trasporto pubblico urbano presente in città. Per Cioni riaprire il dibattito non è "un'operazione kafkiana ma una necessità organica nell'interesse della città e delle sue finanze pubbliche”.
Secondo l'esponente di FdI-An “è un dato di fatto che il servizio pubblico non sia mai decollato proprio per come è stato concepito, tant'è che il conseguente capitolo dei costi non lascia spazio a interpretazioni di sorta”.
“In periodi di vacche magre – prosegue Alex Cioni – i soldi vanno usati con maggiore oculatezza del passato. Considerata quindi la particolare attenzione della nuova Amministrazione contro gli sprechi di risorse pubbliche, riteniamo utile sin da ora che dai nostri amministratori venga inserita in agenda una rimodulazione del servizio della Conam anche attraverso lo studio di soluzioni già presenti in alcune città italiane ed europee”. 
Per Cioni si potrebbe ragionare anche sulla sperimentazione del cosiddetto “bus a chiamata” e di linee più veloci che comprendano il passaggio in centro storico e nei pressi degli uffici pubblici.
Nella medesima direzione va l'altra proposta sfornata da Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e riguarda i bus che fanno servizio nella zona del Tretto.
Anche in questo caso Alex Cioni ritiene che le 3 linee che attualmente "offrono un servizio prezioso per i residenti del Tretto" debbano consentire altresì di raggiungere i punti centrali della città. “Che senso ha – si chiede retoricamente l'esponente del Partito di Giorgia Meloni – fermare le corse in stazione senza che queste passino nei pressi di alcuni punti centrali della città come il Municipio, l’ufficio postale e la stazione ferroviaria?”.

Commenti