SPACCIO DI DROGA NELL'ALTO VICENTINO. RICHIEDENTE ASILO AFRICANO GIA' LIBERO DI SMERCIARE LE SUE SCHIFEZZE

IL COMITATO PRIMANOI SOLLECITA IL GOVERNO AFFINCHE' LICENZI URGENTEMENTE LA LEGGE CHE PERMETTA L'ESPULSIONE IMMEDIATA DEI RICHIEDENTI ASILO E DEI FASI PROFUGHI

L'ultimo caso di un sedicente profugo arrestato in flagranza di reato mentre spacciava sostanze stupefacenti, solleva l'ennesimo dibattito politico sulla gestione dell'accoglienza dei migranti. Non è da oggi che il comitato di cittadini PrimaNoi segnala questo di tipo criticità connesse ad "un esercito di millantatori africani che una volta entrati nel circuito dell'accoglienza si fanno reclutare dalle gang criminali dedite allo spaccio di droga". 
Un problema del resto sempre più diffuso in tutta la provincia che trova ragion d'essere anche dal fatto che i richiedenti asilo quando pizzicati in flagranza di reato non possano essere espulsi dal territorio nazionale. In tal senso -ricorda Cioni- è agli atti una sentenza della Cassazione che semplifica la vita a questo esercito di spacciatori africani. "E' un vero e proprio paradosso, la legge dovrebbe proteggere i cittadini dai delinquenti ma gli unici ad uscirne in qualche modo indenni sono proprio questi ultimi".
Capita l'antifona, è evidente che i delinquenti non si fanno pregare, perciò proseguono nella loro attività illecita per conto di organizzazioni criminali legate quasi interamente alla mafia nigeriana. Secondo il comitato questo paradosso giuridico sta favorendo il progressivo e costante radicamento di queste organizzazioni su tutto il territorio nazionale, finanche in realtà di provincia come la nostra.
Per tornare al caso del nigeriano arrestato a Marano vicentino, è impossibile non osservare che dopo una ridicola condanna di 4 mesi, il soggetto si trova già libero di proseguire nella sua attività, così come è successo per altre centinaia di casi identici emersi in questi ultimi anni in tutto il Veneto. 
Per questa ragione il comitato di cittadini ritiene urgente una legge che permetta allo Stato di negare il permesso di soggiorno ai richiedenti asilo prevedendo l'espulsione immediata, attraverso la reclusione nei Cie, di tutti i rifugiati e quei migranti titolari di permesso di soggiorno ottenuto per motivi umanitari che "ci ripagano infettando le città con la loro tossica presenza". Un provvedimento che il portavoce del comitato ritiene basilare tanto quanto l'attività sul fronte del blocco dell'immigrazione clandestina. "Se l'emergenza non sono più gli sbarchi -spiega Cioni, in questa fase l'emergenza nazionale deve essere la bonifica delle nostre città da questi soggetti. Il legislatore deve preoccuparsi di dare gli strumenti adeguati alle forze di polizia e ai tribunali per contrastare adeguatamente un fenomeno delinquenziale che provoca effetti devastanti nel tessuto sociale e urbano dei nostri territori".

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