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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Incontro Meloni e Le Pen a Bruxelles

Europee: vogliamo costruire un'alleanza con chi lavora per un'altra Europa e dice basta alla gabbia dell'euro

«In vista delle prossime elezioni europee, abbiamo avviato un giro di consultazioni con quelle le forze che condividono con noi l'esigenza di modificare la struttura delle istituzioni europee, di restituire i diritti e la sovranità ai popoli e di dire basta alla gabbia dell'Euro. 
È importante che gli italiani aprano gli occhi perché ci sono altri partiti di centrodestra che in Italia tuonano contro l'Europa a trazione tedesca, ma poi in Europa stanno nel PPE e portano acqua al mulino della Germania. 
Nonostante i proclami, alle elezioni europee chi vota FI e NCD vota per la Merkel, mentre chi vota PD vota Schulz, noto nemico dell'Italia. Insomma: in ogni caso sono voti utili alla Germania, mentre il voto a Fratelli d'Italia - AN è il voto utile all'Italia. Questi anni di finto bipolarismo tra PPE e PSE  ci ha dimostrato come possa e debba nascere, oggi, un vero bipolarismo: quello tra i diritti dei popoli, i loro bisogni, e gli interessi delle tecnocrazie. Per questo nel prossimo Parlamento vogliamo fare un’alleanza tra tutte quelle forze che lavorano per un'altra Europa, anche con un’uscita concordata dall’euro. 
Abbiamo incontrato forze che non si sono piegate ai ricatti dei grandi partiti e che condividono con noi la sfida di costruire un’Europa schierata con i popoli e non con le caste: i Conservatori e Riformisti e la Le Pen, con la quale ci siamo congratulati per eccezionale risultato delle amministrative. Successo che merita una riflessione anche in Italia, in un tempo molto post ideologico, con la classe operaia tradita da una sinistra che sta sempre schierata con le banche e che vota contro provvedimenti come quello di revocare le pensioni d'oro. Quella di oggi sarà solo la prima tappa di molte altre iniziative di contatto che avremo con questi gruppi. 
Crediamo fortemente che questa Europa egoista, tecnocratica, burocratica non possa essere il futuro, e non ci stiamo a essere considerati antieuropeisti e populisti per questo. Siamo solo tra coloro che hanno il coraggio di denunciare un'Unione Europea che ogni giorno tradisce se stessa e la civiltà che rappresenta, che sottomette i popoli per schierarsi a difesa di oligarchie e poteri forti. Noi vogliamo cambiare i contorni di questa Unione e ridisegnare quelli della presenza italiana. In questi anni i governi che ci sono stati imposti dall'Europa hanno eseguito pedissequamente gli ordini della Commissione Ue, ma con la ricetta di cieco rigore tutti i fondamentali della nostra economia sono peggiorati. 
Arrivati a questo punto e dopo aver constato l'indisponibilità ad ascoltare le nostre rivendicazioni sulla revisione dei trattati, dal Fiscal Compact al Mes, riteniamo che sia più conveniente per l'Italia uscire dall'Euro e che al netto delle responsabilità italiane sulle riforme non più rinviabili, il mantenimento di questi vincoli comporta per noi una vera e propria macelleria sociale e un ulteriore impoverimento. È un dato di fatto che l'Euro per noi è una moneta troppo forte, agganciata unicamente all’economia tedesca, che ci indebolisce ulteriormente. Consideriamo che per l'Italia sia più conveniente uscire dall'Euro: se l'Europa ritiene che questa soluzione sia dannosa dovrà trovare argomenti molto convincenti per chiederci di restare»
Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa a Bruxelles dopo gli incontri con la delegazione dei Conservatori e Riformisti e con Marine Le Pen

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