Passa ai contenuti principali

Articolo più recente

Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

IMMIGRAZIONE, ALCUNE CONSIDERAZIONI IN LIBERTA'. BENE L'APPROCCIO DEL GOVERNO MELONI CON IL PIANO MATTEI MA L'ACCOGLIENZA DI PERSONE CHE PER LA GRAN PARTE NON SONO PROFUGHI NON PESI SUI COMUNI/VIDEO

    di *Alex Cioni

Un approccio serio impone che il problema dell'immigrazione irregolare sia affrontato per trovare una soluzione strutturale i cui effetti però non possono essere immediati. Ed è ciò che meritoriamente sta cercando di fare il governo guidato da Giorgia Meloni con l’articolato “Piano Mattei”. Però, va anche detto, che con oltre 100mila persone approdate in 8 mesi (VIDEO) sulle nostre coste, non possiamo attendere troppo a lungo per arginare il fenomeno. 
Su questo tema ci giochiamo buona parte della nostra credibilità e la fiducia ottenuta con il voto di 11 mesi fa.

Va ricordato che senza la "scappatoia" della protezione umanitaria (in Europa siamo sostanzialmente quasi un unicum), l'85% dei richiedenti asilo non ottiene alcun permesso di soggiorno con costi milionari quotidiani per le casse dello Stato.
Dunque impedire loro di partire, e di rischiare la vita in mare, rimane una scelta logica. Checché ne dicano le sinistre immigrazioniste e gli attivisti delle ong.
Oltretutto gli ingressi di questi 8 mesi si sommano alle decine di migliaia già accolti negli ultimi due/tre anni, visto che i tempi per un richiedente asilo che ha presentato ricorso al diniego della commissione ministeriale alla protezione internazionale va dai 15 mesi ai tre anni, ma possono essere di più. Tanto per dire nel febbraio del 2021 erano ancora 140mila i richiedenti asilo in attesa di responso. Alla luce di questi aspetti oggettivi, si evince chiaramente il motivo per cui il sistema di accoglienza (diffusa) sia in affanno.
Per quattro banalissime ragioni non si può nemmeno ipotizzare di scaricare il peso di questa problematica ai Comuni: 
a) l'accoglienza diffusa di richiedenti asilo che alla fine del percorso di valutazione delle commissioni ministeriali risulteranno fuori legge saranno la maggioranza; 
b) espellere nei loro Paesi di origine queste persone è una procedura poco praticabile (molti mentono sulla propria generalità e sulla provenienza), il che andrà a ingrossare le fila degli sbandati e di coloro che creano allarme sociale nelle nostre città; 
c) la quasi totalità dei Comuni non ha strutture proprie da assegnare ai richiedenti asilo; 
d) il mercato privato se non è saturo poco ci manca, non può perciò soddisfare questa tipologia di richieste e non si può pretendere che gli enti locali si trasformino in agenzie immobiliari.
Poi ci sono i cosiddetti minori non accompagnati che, come effetto della legge Zampa del Pd, sono anch'essi aumentati anche se è probabile che molti di costoro si dichiarino per tali pur essendo maggiorenni.

Dopodichè è evidente che il fenomeno dell’immigrazione illegale cozza con l’obiettivo del governo di aprire le porte all’immigrazione legale per colmare i bisogni di manodopera interna reclamati dalle imprese. E’ vero che i richiedenti asilo con un permesso di soggiorno temporaneo possono lavorare, ma per lo più devono essere formati sotto ogni punto di vista. Non si può quindi pensare che l’immigrazione illegale sostituisca il decreto flussi che disciplina gli ingressi legali, ma nemmeno può diventare uno strumento supplettivo. 

Avviandomi alla conclusione torniamo a bomba sulle ragioni che stanno alla base di questa questione. I partner europei non vogliono (giustamente) farsi carico dei falsi profughi mentre altri sono disponibili solo a parole. Nel contempo ci osservano attentamente per scatenare l'inferno mediatico  contro l’Italia se il governo ostacolasse gli sbarchi. Francia docet! 
A questo particolare si aggiungono le elezioni europee dell’anno prossimo che potrebbero ridisegnare un nuovo assetto politico in seno al parlamento e alle commissioni che governano l’intera Ue. La speranza è che il fronte alternativo alle sinistre vinca questa sfida elettorale per consegnare all'Europa un nuovo equilibrio politico che mandi in soffitta l'ammuffito inciucio  tra i popolari e i socialisti.

*Consigliere comunale di SchioCittà Capoluogo
Dirigente provinciale di Fratelli d'Italia

Articoli più letto dell'ultimo mese