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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

CIONI DENUNCIA ZUCKERBERG CHE GLI CANCELLA IL PROFILO SOCIAL SENZA ALCUNA SPIEGAZIONE/VIDEO


SECONDO CIONI COSI' VIENE VIOLATO L'ART. 21 DELLA COSTITUZIONE

"Da sabato mattina il mio profilo personale attivo da dieci anni è stato arbitrariamente disattivato in modo permanente senza alcuna spiegazione, cancellando anni di lavoro oltre che di ricordi personali -racconta Alex Cioni. Inutile dire che questa carognata, tra l'altro messa in atto in piena campagna elettorale, è la coerente conseguenza di una manovra liberticida provocata dalla segnalazione sistematica di agenti provocatori al servizio della peggiore sinistra intollerante e multirazzista come di talune ong come Avaaz a libro paga dello speculatore finanziario George Soros".
Una ong tutt'altro che sopra le parti, visto che un anno fa i suoi attivisti invitavano a votare contro la coalizione di centro-destra data per vincente in tutti i sondaggi. Così scrivevano sulla loro pagina facebook: "La coalizione Berlusconi Salvini Meloni è quasi maggioranza. Maggioranza. Ma possiamo fermarli, basta votare per il candidato con più possibilità di battere la destra nel tuo collegio. Il quattro marzo vota con la testa”.
Alex Cioni non ha intenzione di lasciare correre la questione, tanto da essere in procinto di presentare una denuncia avvalendosi tra l'altro di una sentenza del tribunale di Pordenone dello scorso dicembre con la quale il giudice ha dato ragione ad un utente che si era visto disattivare e cancellare il profilo. "Facebook ormai non è più solo una piattaforma privata -spiega Cioni-, visto che la sua valenza politica e sociale a livello globale è ampiamente riconosciuta da studi e persino da sentenze. Come tale, quindi, non può più arbitrariamente decidere, fatte salve conclamate e motivate violazioni della propria policy".
A Cioni risulta evidente la sussistenza di un “disegno ben preciso mirato a cancellare le voci dissonanti rispetto ad una narrazione minoritaria ma dominante che trova per l'appunto il sostegno dei poteri forti e l'ausilio di buona parte del sistema mediatico propedeutico ad indirizzare l'opinione pubblica verso un unico filone di pensiero". 
 
 

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