Tra Schio e Santorso tornano gli zingari/VIDEO


BIVACCANO E COME DA LORO ABITUDINE LASCIANO LA MONNEZZA PER STRADA

Alex Cioni del comitato PrimaNoi segnala attraverso un filmato diffuso in rete una delle zone dove in queste settimane sono tornate a bivaccare alcune carovane di zingari lasciando a terra l'impronta visiva dei loro passaggi. link filmato clicca qui
Cioni pubblica il video nel suo profilo Facebbok commentando di seguito: "Schio‬ via lago di Misurina. Il 17 marzo avevo segnalato la presenza di una carovana di zingari in sosta. 
Dal filmato pubblicato si nota l'abbandono del sito avvenuto poche ore prima, tant'è che come al solito hanno lasciato la loro immondizia sparsa nel piazzale. Il filmato non rende bene l'idea, sopratutto non si vede la "monnezza" lasciata tra la siepe, ma considerando che in passato abbandonavano anche di peggio possiamo dire (sarcasticamente) che la situazione è migliorata. Nel parcheggio a Santorso, invece, dove si sono spostate queste risorse umane per stare vicini al campo nomadi dove risiedono gli zingari noti per il caso Mattielli, la situazione è indecente ma il Sindaco Balzi fa orecchie da mercante visto che per lui queste sono minoranze da rispettare e da tutelare. 

Comunque lasciatemi dire che se avessi ruoli amministrativi oltre che a preoccuparmi per farli sloggiare (con le buone o con le cattive), andrei di persona munito di scopa e di tutto il necessario per obbligare i soggetti a ripulire per bene prima di permettergli di andare via

Per sincerami che questo accada rimarrei sul posto per poi scortarli nelle apposite isole ambientali affinché il tutto non sia lasciato per strada. È così difficile?!".


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P.S. : Tanto per la cronaca, aggiornamento giovedì 7 aprile ore 12.00. Dopo il filmato di ieri in via lago lago di Misurina, questa mattina il gruppo di zingari con roulotte e bimbi al seguito è nuovamente sul posto. Pongo una riflessione: i servizi sociali sono molto attenti quando si tratta di bambini di coppie diciamo autoctone, il che è giusto non sostengo il contrario, ma non si capisce il motivo per cui lo stesso lavoro e la stessa attenzione non sia rivolta a queste realtà. E' ovvio che un bambino che nasce in un contesto del genere, cresce condizionato e plasmato secondo l'educazione (si fa per dire) del contesto famigliare in cui cresce. Il modo migliore per estirpare questa piaga? Visto che questa gente non ha nessuna intenzione di vivere rispettando un minimo senso di civile convivenza, credo che creare un cordone sanitario di sicurezza sui figli possa essere una soluzione radicale ma efficace. Chi parla di integrazione si fa guidare dalle convinzioni ideologiche e culturali. Loro l'integrazione non la vogliono, per questo bisogna lavorare sui più piccoli.

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