FDI-AN CONFRONTA POTERE DI ACQUISTO LIRA/EURO IN MERCATO A ROMA. PRESENTE ALBERTO BAGNAI
Blitz
di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale nel mercato rionale di via Corinto a
Roma. Militanti e simpatizzanti del movimento politico guidato da Giorgia
Meloni hanno allestito questa mattina un banco di prodotti alimentari e messo a
confronto il potere di acquisto dell’euro e della lira. Presente all’iniziativa
anche Alberto Bagnai, economista e professore associato di Politica economica
all'Università "Gabriele D'Annunzio" di Pescara.
«Dall’ingresso
dell’euro ad oggi il potere di acquisto delle famiglie italiane si è
sostanzialmente dimezzato, mentre i salari degli italiani purtroppo non sono
aumentati alla stessa maniera. Crediamo che restare nell’euro a queste
condizioni non convenga all’Italia, perché sta affamando il nostro popolo e sta
arricchendo quello tedesco e non possiamo stare in una moneta che fa il gioco
di qualcun altro. Abbiamo provato a batterci per una riforma della Bce ma non
ci sono i margini perché la Germania non lo consentirà mai. Noi non abbiamo mai
fatto una moneta unica: abbiamo preso il marco tedesco e gli abbiamo cambiato
nome e la nostra moneta ora fa gli interessi di un'unica nazione in Europa». Ha
spiegato il presidente di FdI-An, Giorgia Meloni.
«Il
vero problema dell'euro è racchiuso nel suo stesso logo: dietro al simbolo
dell'euro, infatti, c'è la bandiera dell'Europa e l'Europa non è uno Stato. Una
moneta che alle spalle non ha nessuno Stato la espone a essere gestita in un
modo che non risponde a nessuna esigenza delle democrazie e che compongono
l'eurozona - ha spiegato Bagnai -. La Bce non si può modificare perché dovrebbe fare politiche più espansive per sostenere
l’occupazione ma allora ci sarebbe fatalmente un po’ più di inflazione in
Europa. Sappiamo benissimo, e ce lo dicono persino i giornalisti tedeschi che
vengono a sorvegliare i nostri talk show, che gli interessi di un creditore e
quelli di un debitore sono molto diversi: il creditore vuole rivedere indietro
una moneta forte, al debitore invece l’inflazione fa comodo perché restituisce
una moneta un pochino più debole. Il problema per cui non si può fare una banca
centrale diversa da quella che abbiamo è solo questo: perché con una stessa moneta
la Banca centrale sarà governata dal Paese più forte fatalmente, che è la
Germania, che non vorrà mai fare politiche espansive perché altrimenti di fatto
trasferirebbe ricchezza ai Paesi poveri. Cosa che non vuole fare. È un dato di
fatto, accettiamolo e separiamoci. Un divorzio è meglio di un uxoricidio», ha
concluso Bagnai.