La violenza dei protetti della ministra congolese
«Quando il cittadino accetta che, di dovunque
venga, chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti
di chi l’ha costruita e c’è nato; quando i capi tollerano tutto questo
per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e
corrompe ogni regola ed ordine, c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si
estenda a tutto, e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle
dimore private e perfino nelle stalle?
Ecco, secondo me, come nascono e donde nascono le tirannidi. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza, che della tirannide è pronuba e levatrice. Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo.»
Ecco, secondo me, come nascono e donde nascono le tirannidi. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza, che della tirannide è pronuba e levatrice. Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo.»
Platone «La Repubblica» cap.VIII
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