Per Alfano
il controllo pubblico su aziende come Eni ed Enel è un asset
strategico che non può essere dismesso
ALFANO, IL PD PROPONE NUOVE TASSE, NOI INVECE LAVORIAMO PER DIMINUIRLE
Il Pd vuole
aumentare le tasse, il Pdl le vuole diminuire: lo ha sostenuto il
segretario Angelino Alfano, in una conferenza stampa convocata per
illustrare le proposte del partito in materia di abbattimento del
debito pubblico e politica economica.
“Ieri - ha
affermato - avete avuto, con la presentazione della Carta d’intenti
del Pd, una visione che prevede che per migliorare le condizioni del
Paese e creare lavoro occorre aumentare le tasse, mettere una
patrimoniale, mettere le mani nelle tasche degli italiani”.
“Noi
pensiamo l’esatto contrario: i cittadini hanno già dato, le
imprese hanno già dato. In futuro non dovranno più pagare i
cittadini, non dovranno dimagrire le famiglie ma lo Stato”.
Una manovra
per abbattere drasticamente il debito pubblico può essere il vero
“scudo antispread italiano”. Le proposte del PdL verranno
illustrate a Mario Monti quando avrà concluso il suo tour
internazionale. “Al Governo - ha spiegato - diremo che
l’azienda-Stato italiano la dobbiamo considerare un po’ in crisi,
ha un debito insostenibile”.
Alfano ha
ricordato il ruolo svolto dal Pdl nella stagione del Governo tecnico:
“ogni azienda in crisi - ha detto, proseguendo con la sua analogia
- deve riposizionarsi, cioè fare le riforme, e le abbiamo sostenute;
deve rivedere i costi, e abbiamo fatto la spending review. Infine
deve attaccare il debito. Sulle prime due cose abbiamo votato 31
fiducie. Ora - ha aggiunto in riferimento alle parole pronunciate
ieri da Monti - noi diciamo al Governo: fatte tutte queste cose, in
periodi di rissa fra i partiti e di pace fra i partiti lo spread è
sempre stato altissimo. Ora si faccia l’abbattimento del debito
come scudo antispread”.
Per Alfano
il controllo pubblico su aziende come Eni ed Enel è un asset
strategico che non può essere dismesso.
Rispondendo
poi alle domande dei cronisti, ha spiegato che “le presenze dello
Stato nel settore dell’energia sono strategiche, ma della vendita
di quote si può discutere, non è tabù”.
Quanto alla
possibile vendita di aziende del gruppo Finmeccanica, invece, “in
un mercato libero, se Finmeccanica le ritiene non strategiche non ci
può essere un intervento dello Stato che si sostituisce ai vertici
aziendali per decidere diversamente”.
Il Mattinale 01 agosto 2012