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Schio, Fratelli d’Italia: “Stop ai distributori automatici di bevande e snack in centro storico. Serve una svolta per il cuore della città”/video

I l gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, con i consiglieri Alex Cioni e Gianmario Munari, ha depositato una mozione (clicca qui)  proponendo al Consiglio comunale di introdurre un divieto all’apertura di nuovi distributori automatici di bevande e snack all’interno del perimetro del centro storico. La proposta nasce dall’osservazione di una situazione che -spiegano Cioni e Munari- “ sta contribuendo al progressivo impoverimento del cuore commerciale della città". "Il centro storico rappresenta la vetrina della città, dovrebbe quindi essere il luogo della qualità, della cultura e del commercio di vicinato, non l’area dove proliferano attività che non portano alcun valore aggiunto né sul piano economico né su quello sociale”. Secondo i consiglieri di Fratelli d’Italia, i distributori automatici finiscono troppo spesso per diventare punti di bivacco e degrado. “Il caso del distributore di via Pasini vicino al Municipio, lasciato costantemente in condizioni di abbandono e spo...

Cioni (FdI): I problemi del centro di Schio sono una realtà, non percezione. Marigo apra gli occhi sulla città e tolga la testa da sotto la sabbia


Gravissimo quanto accaduto a due passi dalla sede della polizia locale. Alla persona aggredita va tutta la nostra vicinanza e l’augurio di una pronta ripresa” – esordisce così il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin, Alex Cioni, in relazione all’aggressione avvenuta l’altra sera in pieno centro storico a Schio.

Per l’esponente di Fratelli d’Italia, questo fatto di cronaca riporta all'ordine del giorno il tema del progressivo decadimento in cui versa il cuore della città. "Per una città di provincia come la nostra, il centro storico è troppo spesso teatro di fatti sgradevoli come baruffe, tensioni e comportamenti incivili, soprattutto tra immigrati. Fatti che ci vengono costantemente raccontati dai cittadini ed esercenti ormai esausti di vivere ed operare in un centro abbandonato a sé stesso. Non è quindi difficile capire il motivo per il quale ci sono sempre più persone che non vivono più con serenità il cuore della città ed evitano di frequentarlo. Eppure, la gravità del problema continua a sfuggire all’amministrazione comunale, chiusa nella sua dimensione ovattata di palazzo”.

Se per il sindaco la situazione è tranquilla, il consigliere della destra cittadina rilancia: “Se per tranquillità si intende che non accadono aggressioni violente e gravi ogni giorno, allora sì, Schio è tranquilla. Ma la salute di una città, e del suo centro storico in particolare, non si misura contando le ambulanze chiamate o gli interventi delle forze dell’ordine. Si misura ascoltando i residenti, raccogliendo il loro punto di vista e vivendo la città anche fuori dai contesti ufficiali e istituzionali".


“La realtà
– prosegue Cioni – è che il centro storico, complice anche la presenza crescente di troppi stranieri e di richiedenti asilo parcheggiati dalle cooperative, si è trasformato in un hub di sedicenti profughi, e di conseguenza in un luogo segnato dal degrado e da un’insicurezza reale, non solo percepita. Questa è la verità dei fatti, anche se non piace ai buonisti arcobaleno e a coloro che sono pronti a negare l'evidenza per non mettere in crisi le proprie ideologiche certezze".
L’aspetto sul quale Cioni insiste è l’utilizzo politico della percezione, che, secondo il consigliere comunale, “viene usata dagli amministratori in difficoltà per assolversi dalle proprie responsabilità”.
Se anche fosse solo una percezione errata, quando è diffusa in modo così capillare, per un sindaco dovrebbe comunque diventare un campanello d'allarme e un problema reale sul quale lavorare. Ignorare i segnali e minimizzare la portata di certi fenomeni significa non avere il polso della città. Il sindaco e la sua giunta la smettano di recitare la parte del pesce in barile, ma agiscano per restituire ai cittadini la serenità che manca, prima che il centro storico sia trascinato in un declino costante dal quale poi sarà difficile ripartire"- attacca Cioni. 
"Se lo faranno, per quanto ci compete saremo pronti a fare la nostra parte per aiutarli a raggiungere l'obiettivo".



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