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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Nell'anniversario della strage partigiana. Sabato sera la deposizione dei fiori

68° ANNIVERSARIO ECCIDIO DI SCHIO


L'eccidio di Schio è il massacro compiuto nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 (due mesi dopo la fine della guerra) a Schio da un gruppo formato da partigiani comunisti della Divisione garibaldina "Ateo Garemi" ed agenti della Polizia ausiliaria partigiana (istituita alla fine della guerra e composta da ex partigiani).
Nell'incursione trovarono la morte 54 persone, tra cui 14 donne (la più giovane aveva 16 anni) e ne vennero ferite numerose altre. Alcuni detenuti, coperti dai corpi dei caduti, si salvarono indenni. I soccorritori quando giunsero trovarono il sangue che colava sulla scala, sul cortile e arrivava fino sulla strada.
Leggi la cronaca di quei giorni

La Comunità militante scledense come ogni anno ricorda le vittime di una strage per decenni dimenticata e lasciata volutamente nell'oblio per scelta delle autorità politiche cittadine.
L'eccidio delle carceri scledensi è stata una strage compiuta in coerenza con il clima di terrore voluto dalle bande partigiane comuniste che in quei mesi spadroneggiavano in tutto il nord Italia.
A 68 anni di distanza, Noi crediamo in una pacificazione che sia coerente e rispettosa della memoria di tutte le parti che in quei mesi si sono combattute in una guerra civile sanguinosa.
Davanti a quel portone vogliamo lasciare un ricordo, una breve riflessione in memoria di quelle donne e di quegli uomini massacrati dalla cultura dell’odio.
Ci fermeremo a riflettere con gli occhi che guardano al presente e con lo spirito rivolto al futuro perché la nostra viva e sincera speranza è che si apra una nuova stagione realmente fondata sul rispetto reciproco e da una ritrovata coscienza nazionale. L'Italia di oggi ha troppi problemi e troppi nemici per continuare a dividersi secondo logiche partigiane e strumentali.


Comunità Militante Schio 

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