IL PD DI SCHIO SI SCAGLIA CONTRO IL DECRETO SICUREZZA IN DIFESA DELLE COOPERATIVE CHE HANNO FATTO AFFARI CON I MIGRANTI

IL COMITATO PRIMANOI REPLICA SECCAMENTE: BASTA MENZOGNE, IL DECRETO SALVINI PONE ORDINE DISTINGUENDO IN MANIERA CHIARA I PROFUGHI DAI MIGRANTI ECONOMICI. QUESTI ULTIMI NON POSSONO RIVENDICARE ALCUN DIRITTO.

ll Pd scledense interviene a difesa delle cooperative dell’alto vicentino che in questi anni hanno lavorato nell’accoglienza dei richiedenti asilo, lamentando che per colpa del Decreto Sicurezza e Immigrazione rischierebbero la chiusura. 
A replicare alle accuse del Pd ci pensa il portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni, sottolineando che “a sinistra persistono nell’equivoco di confondere i migranti economici con coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale in quanto rifugiati. Insistere nel negare la demarcazione tra queste categorie, vuol dire essere in mala fede o di ignorare le leggi che regolano i flussi migratori”.
Il cambiamento delle norme sta creando alcuni problemi alle cooperative, molte delle quali sono nate appositamente negli ultimi anni per gestire il fenomeno migratorio ma anche su questo aspetto Cioni ha qualcosa da obiettare. “E’ incredibile che ci si strappi le vesti per delle cooperative che rischierebbero la chiusura per non avere più la materia prima da sfruttare per i loro affari. Sull’integrazione poi si continuano a diffondere menzogne perché il decreto di Salvini non abolisce la rete Sprar ma la riporta alla sua funzione originaria, vale a dire ad uno strumento amministrativo di accoglienza esclusiva per i profughi e coloro che godono della protezione secondo le normative internazionali. I migranti economici – conclude il portavoce di PrimaNoi – non rientrano in nessuna parte del mondo in queste categorie, ragion per cui il Pd ci deve spiegare per quale ragione recondita il Governo dovrebbe regolarizzare centinaia di migliaia di persone senza che costoro abbiano delle concrete possibilità di inserirsi nel tessuto sociale. In politica bisogna fare delle scelte, il Pd ancora una volta ha scelto di pensare prima a coloro che arrivano clandestinamente piuttosto che ai milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà o alla disperata ricerca di un lavoro”.

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