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Schio, Cioni (FdI) attacca: “Recesso da AVA? Ipotesi irresponsabile. Il servizio pubblico non è un pallone da portarsi via quando si perde la partita”

  S i accende il confronto politico attorno all’ipotesi -circolata negli ultimi giorni - di un possibile recesso del Comune di Schio da AVA , la società pubblica che gestisce impianti e servizi ambientali dell’ Alto Vicentino . A intervenire è il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Garbin , Alex Cioni , che definisce l’eventualità “politicamente grave e senza precedenti”. Secondo Cioni, la questione nasce dopo la netta sconfitta del Comune di Schio nell’assemblea dei soci, che a larga maggioranza ha approvato la fusione tra AVA e Soraris .    A fronte di quella decisione, “pensare di reagire come quel bambino che, non potendo più giocare, si porta via il pallone, è un atteggiamento che fotografa in modo inequivocabile l’inadeguatezza di questa amministrazione e della sua maggioranza” - afferma l’esponente di FdI. “Il futuro del servizio pubblico e di un impianto strategico dell’Alto Vicentino non può essere gestito con scatti emotivi. L’auspicio è che si tratti...

Terrorismo. Anche a Vicenza le barriere anti sfondamento


PRIMANOI, SONO CONTRARI AI MURI POI RIEMPIONO LE CITTA' DI BARRIERE


Dopo i recenti attentati che hanno colpito l’Europa, diverse città italiane, Genova, Milano, Firenze, Roma e Napoli, solo per citarne alcune, hanno provveduto ad installare dei dispositivi antiterrorismo, come ad esempio fioriere antisfondamento e barriere in cemento, per garantire la sicurezza dei pedoni nei luoghi più frequentati della città. E ieri le barriere Jersey hanno fatto la loro comparsa anche a Vicenza, in viale Roma, nella zona di Campo Marzo, a protezione dell’area in vista della festa dell’8 settembre.

E oggi, proprio in merito all’installazione, a Vicenza, dei dispositivi di sicurezza a tutela dei cittadini, è intervenuto, con una riflessione, il portavoce del comitato di cittadini PrimaNoi, Alex Cioni. “Coloro che sostengono la politica dell’accoglienza degli immigrati – ha esordito – e che si oppongono ai muri e ai controlli serrati alle frontiere, che sarebbero propedeutici a regolare i flussi migratori secondo le normative nazionali, sono gli stessi che riempiono le nostre città di barriere New Jersey in cemento armato, contribuendo alla psicosi collettiva, e che promuovono regolamenti di polizia urbana al limite del ridicolo”.

“Nel frattempo – ha proseguito Cioni – siamo da anni sotto la supervisione del grande fratello, di sistemi di video sorveglianza, senza contare i controlli paranoici negli aeroporti, nelle stazioni e nei luoghi sensibili, ma non siamo in grado di tenere a bada i sedicenti profughi che bivaccano nei parchi e nei viali delle nostre città. Qualcosa non torna, o forse sì. Le regole, anche quelle più ridicole, sono applicabili solo per gli italiani, mentre il resto dell’universo mondo se ne frega, consapevole del fatto che in Italia non esiste un’autorità degna di tale nome”. fonte

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