MA SE NON HANNO UNA FUNZIONE SOCIALE, LE BANCHE A CHE SERVONO?
Il governo
Monti ha arbitrariamente di rifinanziato il Monte dei Paschi di Siena
con 3.9 miliardi di euro dei contribuenti, azzerando, di fatto l’intero
flusso di entrate rappresentato dall’IMU, che in pratica è diventata un
regalo degli italiani alla banca senese.
L’operazione ha scosso
l’opinione pubblica creando disappunto e perplessità nei cittadini. Una
semplice riflessione però va fatta.
La banca dovrebbe avere la funzione
sociale di erogare il credito fornendo al cittadino il denaro necessario
per poter acquistare la casa o all’impresa per acquistare i fattori
produttivi (macchinari, impianti, computer, ecc.).
E’ ovvio che il denaro ha un costo e che debba essere posto un tasso di interesse sul denaro prestato.
Attualmente riuscire ad ottenere denaro è difficilissimo se non impossibile, anche fornendo garanzie.
Quando
viene concesso un mutuo per l’acquisto della casa la banca si tutela
ponendo un’ipoteca sull’immobile che, in caso di inadempienza, diventa
di sua proprietà. Inoltre applica sull’importo erogato un interesse che
spesso arriva a far rimborsare al richiedente anche il 50% in più del
capitale richiesto.
Per di più le banche, forti delle ipoteche sugli
immobili, hanno facoltà di emettere cartelle fondiarie da immettere sul
mercato azionario con ulteriori guadagni.
Diverso è il caso delle
imprese che per lavorare hanno bisogno dell’appoggio bancario. La banca
per prestare denaro, garantire scoperti o concedere fidi chiede tassi di
interessi ancora maggiori di quelli per il mutuo-casa, rivalendosi
comunque, in caso di inadempienza sui beni dell’impresa.
In un modo o
nell’altro la banca dovrebbe avere interesse a erogare prestiti,
svolgendo un servizio per la collettività, peraltro profumatamente
retribuito.
Non concedere prestiti vuol dire per una banca perdere
soldi e non svolgere più la sua primaria funzione che è erogare il
credito.
Quindi se le banche non sono più in grado di fornire denaro a
cosa servono? Che funzione svolgono? Che senso ha investire denaro
pubblico per evitare che falliscano? Lo stato, al fine di evitare
eventuali disagi sociali, dovrebbe tutt’al più intervenire rimborsando i
piccoli correntisti derubati col fallimento della banca. Ma dovrebbe
poi lasciare che la banca, coi suoi manager, amministratori delegati,
membri del cda, tutti retribuiti con stipendi si arrangi. Altro che
prendere i soldi dalle tasche dei cittadini con la scusa dell’Imu e
versarla nelle casse del Mps!
Matteo Tedeschi