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Schio – Via Verdi, Fratelli d’Italia: Va bene la sperimentazione, ma serve una regia complessiva. La nostra proposta: via Manin come accesso regolato da sud

L a questione della viabilità in via Verdi, utilizzata da anni come scorciatoia verso il centro storico nonostante il divieto ai non residenti in vigore dal 2010, torna al centro del dibattito politico.  I dati raccolti dal Comune a maggio 2025 parlano chiaro: oltre 1.000 veicoli al giorno, con il 70% che supera i 30 km/h. La giunta Marigo ha annunciato che dal 1° settembre al 31 dicembre sarà sperimentata l’inversione del senso di marcia, con entrata da via Manin/via San Gaetano e uscita verso via della Pozza, per ridurre i flussi non autorizzati. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia si tratta di un passo che può essere utile ma insufficiente se viene non inserito in un piano organico. “Via Verdi va alleggerita e lo diciamo da anni - afferma il capogruppo Alex Cioni - ma questo va fatto all’interno di una visione più ampia e funzionale della viabilità di accesso al centro. Può andare la fase di sperimentazione, ma serve congiuntamente una reale alternativa per chi arriv...

Fascismo, foibe, esodo: le mistificazioni giustificazioniste degli eredi degli assassini/VIDEO

Chi vuole cercare di capire, anche senza andarsi a studiare tutta la storia d'Istria e Dalmazia attenendosi a fatti più recenti, rifletta su queste poche righe.
"L’imperatore Francesco Giuseppe decise pertanto di procedere alla loro de-italianizzazione, tramite la sistematica “germanizzazione e slavizzazione” di queste terre. La sua decisione in tale senso fu formalizzata nel Consiglio della Corona del 12 novembre 1866. Il verbale recita testualmente: Sua Maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della stampa, si operi nel Tirolo del Sud, in Dalmazia e sul Litorale per la germanizzazione e la slavizzazione di detti territori a seconda delle circostanze, con energia e senza riguardo alcuno".
Il genocidio delle Foibe inizia, nella sua ultima fase, da qui. Il Fascimo non c'entra proprio nulla ma viene usato come alibi di comodo dagli assassini e dai loro eredi politici che si ostinano a sputare sulla memoria di migliaia di italiani. 

Nel frattempo nell'alto vicentino trascorre un altro 10 febbraio senza iniziative istituzionali degne di tale nome, sia da parte delle Amministrazioni comunali della zona, sia dalle scuole di ogni ordine e grado ancora intrise di dirigenti scolastici affini alla cultura giustificazionista se non proprio negazionista. Tutti si rifiutano di dedicare il giusto spazio a questa tragica e immane storia nazionale. 
Da un certo punto di vista meglio così. Piuttosto di iniziative ipocrite, false e tendenziose come abbiamo visto per anni e continuiamo a vedere a Schio, meglio un religioso e rispettoso silenzio.

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